MATURITA’: CALVINO, MALALA E RESISTENZA NELLA PROVA D’ITALIANO

Amata e odiata, temuta e desiderata nello stesso tempo. Da sempre tema centrale di canzoni e film di successo. Ricordata, negli anni a seguire, con un briciolo di sana nostalgia. L’esame di Maturità è il primo vero crocevia della nostra vita professionale: chiude tredici anni di maestri, professori, interrogazioni, lavagne, gessi e compagni di banco. E segna il passaggio tra due epoche: quella dell’infanzia e dell’adolescenza e quella della maggiore età. Nessuna prova ha un impatto emotivo così forte, lo stanno imparando i 500 mila studenti che oggi si sono seduti nei corridoi e nelle palestre dei loro istituti muniti di dizionario per sostenere la prova di italiano.

Gli esami universitari, decisamente più di difficili per molti versi, diventeranno presto una prassi, una parentesi nell’ambito di un percorso di studio “da adulti”, dettato soprattutto da ambizione e senso di responsabilità personale; senza l’obbligo di frequenza per gran parte delle facoltà. Due mondi divisi da quattro giorni di temi, versioni, problemi, quiz e, infine, interrogazioni su tutte le materie studiate durante l’ultimo anno. Un anno che per molti ha già rappresentato una svolta: i 18 anni, la patente, maggiore autonomia, weekend fuori con gli amici. Un assaggio dei venti anni, da tutti riconosciuti come l’età più bella. Ecco la Maturità è l’ultimo sforzo prima del traguardo, col risultato che, alla fine, la determinazione e la voglia di chiudere la partita prenderà il sopravvento sulle ansie.

Si è cominciato, come si diceva, con la prova di italiano. Come al solito le previsioni iniziali sono state smentite dai fatti. Per l’analisi del testo letterario il Miur ha scelto “Il sentiero dei nidi di ragno”, capolavoro di Italo Calvino che racconta la lotta partigiana con gli occhi di un ragazzo. La resistenza torna nel tema storico, che chiede agli studenti una riflessione su questa importante fase della nostra storia. Il tema di attualità, invece, parte da una frase di Malala (“Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”) e chiede di sviluppare l’argomento del diritto allo studio. Tra le tracce ci sono, poi, anche il Mediterraneo e le sfide del XXI secolo. Nel saggio breve o articolo di giornale in ambito letterario viene chiesto di trattare la “letteratura come esperienza di vita” e vengono riportate diverse citazioni del Canto V dell’Inferno di Dante. In ambito scientifico, invece, viene proposto lo sviluppo tecnologico e scientifico che ha cambiato i mezzi di comunicazione.

La seconda prova, che si svolgerà domani, è la più temuta. Con essa si entra nello specifico di ogni liceo o istituto: latino al Classico, matematica allo Scientifico, economia aziendale negli istituti tecnici ad indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing, scienza e cultura dell’alimentazione nei professionali dove si studiano servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera. Discorso a parte per il Linguistico: non saranno più i maturandi a scegliere la lingua, ma è già stato il Ministero, prevedendo la seconda prova in Lingua straniera 1, ovvero quella principale per i singoli indirizzi. Debutto per i licei Coreutici e Musicali: sono materia di seconda prova teoria, analisi e composizione al Musicale e Tecniche della danza al Coreutico. Anche in questo caso è inutile cercare di fare previsioni: il ministero è sempre pronto a smentirle. Gli studenti del classico 2000-2001 ricordano ancora il “Cosmopolita” di Epitteto, autore greco semisconosciuto ai più e complicatissimo da tradurre.

Conclusa la due giorni inizierà la lunga marcia verso gli orali, intervallata dalla terza prova il 22 giugno: un test su quattro o cinque materie tra le diverse formule possibili (risposta aperta, risposta breve e quiz). In quella occasione occorrerà presentare la tesina interdisciplinare da cui la commissione partirà per l’interrogazione finale, prevista tra la fine del mese e i primi di luglio, in modo da dare ai ragazzi il tempo di prepararsi opportunamente. Sarà l’ultimo step prima della vacanza più bella e lunga di tutta la vita, prima di immergersi nei meandri dell’università a caccia della facoltà giusta o, per molti, del mondo del lavoro. L’inizio di una nuova, straordinaria, avventura sempre ricordando che, per dirla con Eduardo, “Gli esami non finiscono mai”.