Libia, scontri armati tra milizie nella periferia di Tripoli

A una trentina di chilometri dal centro della capitale si fronteggiano i gruppi fedeli al premier del governo di unità nazionale e quelli del primo ministro di Tobruk

Proteste anti governative a Tripoli

Dopo i 23 morti negli scontri tra le forze governative e le milizie armate fedeli al governo parallelo di Tobruk dello scorso 27 agosto a Tripoli, nuove tensioni nella capitale della Libia.

Scontri armati

Sono segnalati in queste ore alla periferia di Tripoli scontri armati tra milizie fedeli al premier del governo di unità nazionale Abdel Hamid Dbeibah, e forze legate al primo ministro eletto dal parlamento di Tobruk, Fathi Bashaga. Lo rendono noto fonti locali, secondo le quali i combattimenti starebbero avvenendo ad una trentina di chilometri dal centro della capitale.

La sede della corte

Attrito istituzionale in corso, con l’est del Paese dominato dal generale Khalifa Haftar che cerca di acquisire la sede di una corte. Come riporta il sito Alwasat, il Presidente dell’Alto Consiglio di Stato Khaled Al Mishri ha respinto qualsiasi trasferimento della sede della Corte Suprema dalla capitale Tripoli alla città di Beida. Il messaggio rivolto in tal senso dal Presidente della Camera dei Deputati Aqila Saleh, “al Presidente del consiglio supremo della magistratura e ai consiglieri della corte suprema” va considerato dunque “come nullo”, sintetizza il sito. Al Mishri ha chiesto ai magistrati coinvolti di non rispondere al messaggio di Saleh. Questi aveva ordinato una riorganizzazione della Corte Suprema annullando in particolare la nomina di Mohammed Al-Hafi a presidente dell’istituzione in quanto il giudice era stato designato nel 2015 dall’ormai disciolto “Congresso Nazionale Generale” e non dal parlamento. Lo ricorda il sito Libya Observer riferendosi alla Camera eletta otto anni fa ma ancora insediata a causa dei ripetuti slittamenti delle elezioni. L’ordinanza di Saleh afferma che le sessioni della Corte Suprema dovrebbero essere convocate temporaneamente a Beida, mentre qualsiasi altro luogo di riunione sarebbe illegale