Indagato il medico che aveva in cura “Andrea Bonafede”, alias Messina Denaro

Nordio (ministro della Giustizia): "Questa grandissima operazione è stata operata da un governo di centro-destra"

Il medico che aveva in cura Andrea Bonafede, alias Matteo Messina Denaro, è indagato nell’ambito dell’arresto del boss. Il 70enne Alfonso Tumbarello è di Campobello di Mazara ed è stato per decenni medico di base in paese, sino al dicembre 2022, quando è andato in pensione. Fino a qualche mese fa ha avuto in cura il vero Andrea Bonafede, 59 anni, e avrebbe prescritto le ricette mediche a nome dell’assistito.

Nordio: “Cattura boss grande successo governo centro-destra”

Su alcuni giornali si leggono “sibili di rancore” da parte di chi “non si rassegna al fatto che questa grandissima operazione sia stata operata da un governo di centro-destra. Dopo aver lamentato una inerzia di questo governo nei confronti della lotta alla mafia arriva un successo straordinario”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio a Radio 24 parlando dell’arresto di Matteo Messina Denaro

Mulè: “Arresto Messina Denaro frutto lunghe investigazioni”

“La legislazione antimafia parte da lontano: il 41 bis è stato recepito in via definitiva dall’ordinamento penitenziario nel 2002, dal governo presieduto da Silvio Berlusconi”. Lo dice Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, intervenendo ad ‘Agorà’ su Rai 3. Il parlamentare ‘azzurro’ evidenzia che: ” Questo consente che per i boss per giunta ergastolani, come ad esempio Messina Denaro, appena entrati in carcere buttino la chiave, quest’ultimo tra trent’anni non avrà comunque i requisiti per ottenere i benefici penitenziari visto che l’ergastolo ostativo per la mafia non si tocca. Ecco la realtà, nonostante ciò che dicono i complottisti”.

“Fatta chiarezza su questo – prosegue Mulè- l’arresto di Messina Denaro non è frutto di alcuna fantasiosa trattativa o patto inconfessabile, come ha detto il comandante generale dell’Arma Teo Luzi, sul quale non ci possono essere dubbi, è frutto unicamente di lunghe investigazioni e di un rigoroso incrocio dei dati fatto dai Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale, uomini che si sono spaccati la schiena per 30 anni per arrestare Messina Denaro”. Il vicepresidente della Camera prosegue spiegando che: “Mori, Subranni e De Donno, i vertici dei Ros che arrestarono Riina nel 1993, sono stati a processo per 25 anni, poi sono stati assolti e ancora oggi attendo quanti gli devono chiedere doverosamente scusa”. “Questi servitori ed eroi dell’Antimafia – conclude il deputato di Forza Italia – sono coloro che hanno creato la struttura che ieri ha arrestato Messina Denaro”.

Vescovo Mazara: “Far crescere generazione a testa alta”

L’arresto di Matteo Messina Denaro è un risultato importante per magistrati e forze dell’ordine ma anche di grande soddisfazione per quanti lottano ogni giorno per la legalità. Trent’anni di latitanza sono stati anche 30 anni di crescente impegno civico di tanti uomini e donne che hanno respinto la logica della violenza, della prevaricazione. È l’occasione per ricordarci che occorre un impegno educativo, perché la mafia si combatte anche nel far crescere nuove generazioni a testa alta”. Lo dice monsignor Angelo Giurdanella, vescovo della diocesi di Mazara del Vallo che comprende anche i Comuni di Castelvetrano e Campobello di Mazara. “Bisogna alimentare quell’humus necessario contro ogni forma di criminalità, corruzione, per ridare speranza nel partorire virtù civiche, impegno nella legalità e solidarietà che servono non solo per arginare ma per creare una radicale alternativa al sistema mafioso. Al posto dei ‘padrini’ dobbiamo mettere il Padre che ci fa crescere nella dignità e nella responsabilità di fratelli”, conclude monsignor Giurdanella.

Fonte: Ansa