Il Centrodestra torna in piazza, fra sedie distanziate e bandiere tricolori

Salvini, Meloni e Tajani a Piazza del Popolo, e stavolta le regole di distanziamento ci sono. La leader FdI: "Qui c'è la squadra per governare l'Italia"

Il tricolore c’è anche questa volta, ma posato ordinatamente su alcune fila di sedie, disposte rigorosamente a metri uno. Niente a che vedere con l’agglomerato del 2 giugno, quando il corteo del Centrodestra era stato un corteo a tutti gli effetti. Con buona pace dei distanziamenti e di tutte le norme volte a evitare assembramenti. Stavolta no: le regole sono rispettate e la manifestazione al centro di Roma assume un aspetto decisamente ordinato. Di sedie a strisce verdi, rosse e bianche ce ne sono in tutto 4280 a Piazza del Popolo, con tanto di bandiera vera sopra. Ne viene fuori una sorta di flash mob tricolore, con gli ascoltatori che evitano raggruppate e striscioni, sedendo compostamente ad ascoltare gli interventi.

Gli interventi

Niente simboli partitistici. Solo uno slogan comune: “Insieme per l’Italia del lavoro”. E i leader si danno il cambio a mo di staffetta: prima Antonio Tajani, presidente di Forza Italia; poi Giorgia Meloni, per Fratelli d’Italia; quindi Matteo Salvini, segretario della Lega, che chiude la kermesse. Ognuno lancia sostanzialmente lo stesso messaggio: unità, avanti insieme. Berlusconi non c’è ma è il convitato di pietra: tutti e tre i leader lo citano, ne parlano e, in qualche modo, lo rendono presente. E stigmatizzano ancora quanto emerso dalla vicenda Mediaset. Una piazza che, secondo il segretario del Carroccio, manda “un segnale di speranza, di voglia di ripartire”. Per quanto riguarda i nodi critici, Salvini precisa: “Sul Mes avremo la forza, la costanza e la bravura di convincere gli altri sulla bontà delle nostri posizioni. Ma oggi in questa piazza c’è la squadra per poter governare l’Italia nei prossimi anni. Da questa piazza parte la libertà dall’altra parte solo il flop assoluto e la burocrazia. Per dialogare bisogna essere in due”.

Centrodestra unificato

Argomentazioni che Salvini, così come Meloni e Tajani, porterà anche nel colloquio con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Un altro modo per rilanciare le intenzioni di coalizione: “Grazie per aver rinunciato al mare, per aver voluto esserci – ha detto la leader FdI, Meloni -. Avremmo potuto dire nulla ma mettere solo insieme due immagini: loro chiusi nella loro villa, nel Palazzo, e noi, il popolo, in mezzo alla gente, in Piazza. E’ per questo che facciamo paura. Non ci farete trasformare le mascherine in bavagli, non abbiamo paura”. Per quanto riguarda Forza Italia, Tajani chiarisce come gli azzurri e “tutto il centrodestra” abbiano “anteposto il tricolore alle proprie bandiere di partiti, l’Italia agli interessi di parte”. Secondo l’ex presidente dell’Europarlamento “bisogna rivoluzionare la giustizia penale e civile: i processi lumaca ci costano il 2% di Pil. Dicono che siamo divisi, siamo tre partiti differenti, ma sappiamo fare sintesi. Noi abbiamo candidati unitari alle regionali, loro stanno ancora cercando un’intesa. La via maestra è andare al voto, sperando che ci facciano votare. Siamo alternativi a loro, perché difendiamo sempre la libertà. Loro con la Cina, noi con i ragazzi di Hong Kong, noi con il popolo venezuelano, loro con il regime di Maduro”.