Il Cdm approva estensione green pass a partire dal 15 ottobre

Il provvedimento è rivolto al mondo del lavoro pubblico e privato, il ministro Orlando" La sanzione è la sospensione". Tamponi a prezzi calmierati e gratuiti per chi esente dal vaccino per motivi sanitari

Dopo il passaggio in cabina di regia, è stato approvata in consiglio dei ministri l’estensione dell’utilizzo del green pass al mondo del lavoro, pubblico e privato, a partire dal 15 ottobre, per “due ragioni fondamentali” – spiega in conferenza stampa post- cdm il ministro della Salute Roberto Speranza – “rendere i luoghi di lavoro più sicuri e più forte la campagna di vaccinazione”. Il titolare del dicastero della Pubblica amministrazione Renato Brunetta spiega che il criterio alla base “è di volere l’applicazione green pass ovunque fosse possibile controllare, dove c’è una porta di accesso lì si applica green pass obbligatorio”. “Non ci può essere come esito il licenziamento per chi non si vaccina o chi non fa il tampone, quindi decide non utilizzare il green pass”, spiega il ministro del Lavoro Andrea Orlando, specificando che la sanzione prevista è la sospensione. Per quanto riguarda i tamponi, prezzi calmierati per i minorenni (8 euro) e gli adulti (15), gratuiti invece per per le persone esenti per ragioni sanitarie dal vaccino.

23 milioni di lavoratori

“La novità di questo documento è che andiamo a toccare tutto  il mondo del lavoro, pubblico e privato, dipendente e autonomo, 23 milioni di lavoratori”, dichiara Brunetta, che parla di un “serissimo ‘effetto annuncio'” in vista dell’autunno, quando – continua il ministro “cambia la temperatura esterna, la circolazione del virus residuale aumenta e con la circolazione aumenta la possibilità si formino varianti”. L’estensione dell’utilizzo del certificato verde, basato sul criterio “di voler applicazione green pass ovunque fosse possibile controllare”, illustra Brunetta. “Se il professionista è un lavoratore autonomo è tenuto al green pass, poi si regolerà con i suoi clienti in ragione agli specifici protocolli previsti dalla sua professione”, ha aggiunto il ministro della Pa.

Sospensione

Il ministro del Lavoro ha sottolineato ha parlato dell’estensione in termini di provvedimento di “politica economica”, spiegando che “ci possiamo permettere tutto tranne che un autunno nel quale si combina una ripresa del virus con ulteriori restrizioni”. Orlando ha poi illustrato l’aspetto delle sanzioni. “La normativa dice che per andare a lavorare è necessario il green pass, le sanzioni per chi non riconosce questo strumento comportano la sospensione”, spiega, sottolineando anche “non devono essere agganciate o agganciabili in alcun a modo a percorsi che portino al licenziamento. La sanzione è la sospensione, non ci può essere come sanzione il licenziamento per chi non si vaccina o non fa il tampone e decide di non usare il green pass”. Interpellato sullo smart working, il ministro ha ha detto che “sarà regolato prima della scadenza deroga prima della scadenza alla deroga alla normativa che è stata portata al 31 dicembre, da un eventuale intervento normativo o da un accordo quadro tra le parti sociali. Dobbiamo sapere come utilizzare lo smart working dopo l’impennata durante la pandemia”.

Tamponi

Il ministro della Salute ha aggiunto anche che “renderemo anche più capillare la rete delle farmacie attive e capaci di somministrare tamponi, test antigenici rapidi nel nostro Paese. Lo facciamo con una norma che chiede a tutte le farmacie in possesso dei requisiti per poter fare i tamponi di rispettare il protocollo d’intesa” che il commissario per l’emergenza Figliuolo aveva sottoscritto con le organizzazioni di rappresentanza dei farmacisti”. Speranza ha poi spiegato come il governo intenda monitorare la curva epidemiologica dopo la riapertura della scuola e “se la curva dovesse reggere lavoreremo per allargare ulteriormente le maglie. Entro il 30 settembre c’è scritto nel decreto chiederemo un’ulteriore valutazione al Comitato tecnico scientifico”. Il ministro ha poi annunciato che il governo ha dato parere favorevole a un emendamento che prevede “l’allargamento a 72 ore della vigenza del Green pass attraverso il modello dei test, solo se questi test sono molecolari”, mentre quella degli antigenici “resta a 48 ore”.