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FESTA DI NOZZE CON 4.000 PROFUGHI

Un matrimonio con 4.000 invitati. Ma non sono né parenti né amici, sono profughi. Quanto accaduto in Siria nei giorni scorsi ha commosso il web ed ha trovato ospitalità nei giornali più importanti del mondo. E’ la storia di Fethullah ed Esra, due sposini turchi che hanno deciso di donare i soldi faticosamente risparmiati dalle loro famiglie per la festa di nozze agli abitanti di un campo vicino Kilis, la città turca al confine con la Siria dove è più alto l’afflusso di persone che scappano dall’avanzata dello Stato islamico e dove è più forte il frastuono dei raid aerei di Ankara contro i jihadisti.

Qui la settimana scorsa si sono sposati Fethullah ed Esra. Tradizionalmente le nozze in Turchia si festeggiano dal martedì al giovedì e culminano con un sontuoso banchetto. Invece, la coppia ha deciso di contattare l’organizzazione Kimse Yok Mu, che si occupa dei rifugiati, e darle tutti i suoi risparmi. Le foto di Esra in abito bianco e oro e Fethullah in smoking che offrivano un pasto caldo ad ognuno dei rifugiati hanno fatto il giro dei social media e dei giornali turchi. A bordo di un ‘camion bar’ la coppia ha servito i loro ‘invitati’. E poi ha posato sorridente in compagnia di un gruppo di bambini.

L’idea di un “matrimonio diverso” è venuta per primo al padre dello sposo: “Ho pensato che consumare una cena deliziosa con i nostri amici e la nostra famiglia non era necessario, soprattutto sapendo che ci sono tante persone bisognose vicino a noi”. Davanti alla proposta del padre, Fethullah non ha avuto un attimo di esitazione. “E’ stato il momento più bello della mia vita. Vedere la felicità negli occhi dei bambini siriani è stato impagabile. Abbiamo cominciato il nostro viaggio verso la felicità rendendo felici altre persone. E questa è una sensazione impagabile”.

Meno entusiasta era la sposa, ma solo in un primo momento. “Quando Fethullah me l’ha detto sono rimasta scioccata, ma dopo mi sono convinta. E’ stata un’esperienza meravigliosa”. E chissà che al loro atto di amore verso il prossimo non ne seguano altri, in una regione tra le più devastate dagli effetti della furia dell’Isis dove presto sarà costruito un nuovo campo per ospitare fino a 55mila rifugiati siriani. “I nostri amici”, ha raccontato lo sposo, “hanno detto che il nostro gesto li ha ispirati e adesso vogliono organizzare una festa simile per il loro matrimonio”.

La fame e la disperazione, però non albergano solo nei Paesi flagellati dalla guerra. Anche -. e forse soprattutto – nel ricco Occidente la povertà si sta facendo sempre più strada, al pari dell’indifferenza. Chissà se questo esempio potrà smuovere le coscienze anche del mondo cosiddetto civile.

 

Fabrizio Gentile

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