Inferno a Dnipro, tre giorni di lutto dopo il raid

Venti morti e decine di feriti a Dnipro, dopo l'attacco russo contro un edificio residenziale. Unicef Italia: "Bambini e civili non sono target, siano protetti"

Msf

Tre giorni di lutto cittadino. Le autorità di Dnipro, a partire dalla giornata di oggi, ha disposto il cordoglio dell’intera comunità dopo il raid missilistico che ha raso al suolo un edificio residenziale, provocando 20 morti. A renderlo noto è stato il Consiglio comunale di Dnipro, citato da Ukarinska Pravda: “Sono stati proclamati tre giorni di lutto – spiega il comunicato – per le persone rimaste uccise in un attacco missilistico contro un condominio nella zona residenziale di Peremoha nella città di Dnipro”. Una nota è stata diramata anche dall’Unicef, che ha riferito di “molti bambini feriti dall’attacco” che ha colpito l’edificio civile della città. Il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini, ha parlato di “troppe le vite stroncate dall’attacco a Dnipro. Molti bambini e bambine continuano a rimanere feriti, traumatizzati con attacchi ogni giorno in Ucraina. Chiediamo pace per ogni bambina e bambino, ora”.

Dnipro, Unicef: “I bambini non sono target”

L’attacco messo in atto a Dnipro ha confermato l’ingresso in una nuova fase della guerra, durante la quale gli obiettivi civili sono sempre più frequenti nell’ambito delle operazioni militari. Ricorda ancora Iacomini: “I bambini e le infrastrutture civili non sono un target. I bambini devono essere protetti in ogni momento”. Tuttavia, nonostante il bilancio confermato da più fonti sull’esito dell’attacco contro l’edificio civile, la strategia non sembra destinata a cambiare. Così come i botta e risposta a distanza fra le parti in causa, che rendono la questione anche più drammatica. Se non altro per l’impossibilità di trovare reali terreni di conciliazione. Di recente, il Ministero della Difesa russo ha accusato il servizio di sicurezza ucraino di star “preparando una provocazione nella regione di Kharkiv per incolpare la Russia di un deficit alimentare”. Con l’obiettivo di “screditare la Russia come parte dell’accordo sul grano e accusarla di causare una crisi alimentare in Ucraina”. Così la struttura di coordinamento della Federazione russa per la risposta umanitaria.

Putin: “Operazione positiva”

Nel frattempo, il presidente russo, Vladimir Putin, continua a usare la definizione “operazione speciale” in riferimento all’invasione dell’Ucraina. Anzi, secondo il leader del Cremlino “la dinamica” dell’operazione militare “è positiva. Tutto si sta sviluppando nell’ambito del piano del ministero della Difesa e dello Stato Maggiore. Spero che i nostri combattenti ci soddisfino con dei risultati”. Fra gli obiettivi, secondo Putin, anche “la protezione delle persone oggetto di bullismo e genocidio da parte del regime di Kiev per otto anni”. Con la mission finale della liberazione del Donbass. I combattimenti però continuano in quasi tutto il Paese. Da Soledar, dove per giorni è andata avanti una feroce battaglia tra le forze russe e quelle ucraine, a Kharkiv.