Coronavirus, le Regioni al Governo: “Rivedere i parametri sulle fasce a rischio”

La Conferenza delle Regioni scrive all'esecutivo: "Criteri più semplici e trasparenti e serio confronto politico"

“Criteri più semplici e trasparenti” ma, soprattutto, “un serio confronto politico tra Governo e Regioni sulle misure da prendere in ogni territorio, che tengano conto della situazione economica e sociale”. La Conferenza delle Regioni aumenta il pressing sull’esecutivo, allo scopo di semplificare i passaggi utilizzati (che pure erano stati condivisi) per la definizione dei passaggi di “zona”. E, naturalmente, per le conseguenti misure restrittive. E i territori danno consenso unanime alla richiesta partita dal presidente del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Secondo il quale “i 21 parametri per definire le misure restrittive utili al contenimento Covid-19 vanno rivisti”. Anche con una certa celerità dal momento che, come ricorda il governatore della Liguria, Giovanni Toti, “il 3 dicembre scade il Dpcm. Prima di rinnovarlo occorre stabilire meccanismi di condivisione delle decisioni più efficienti e comprensibili. Oggi le istituzioni devono lavorare insieme, evitando polemiche e giudizi sommari”.

Fedriga: “Confronto chiaro”

A fare chiarezza sulla richiesta delle Regioni è lo stesso promotore della proposta, Fedriga, che spiega come la revisione dei parametri e la modifica del processo decisionale si pone l’obiettivo “di avere a disposizione dei parametri subito disponibili da parte delle Regioni, che devono essere il frutto di un confronto con la parte tecnico-scientifica sia a livello nazionale che regionale. Confronto che deve essere da supporto per la decisione finale che non può che essere di carattere politico. Chiediamo un passo in avanti in termini di responsabilizzazione sia da parte del Governo che delle Regioni al fine di compiere le scelte migliori per combattere la pandemia e tutelare la massimo la salute dei cittadini”.

Regioni “rosse” e nuove valutazioni

Al momento, i parametri di valutazione dell’Istituto superiore di Sanità si dividono in tre settori, a partire dagli indicatori sulla capacità di monitoraggio. A seguire, quelli sulla capacità di accertamento diagnostico e, infine, gli indicatori sui risultati della stabilità di trasmissione e sulla tenuta dei servizi sanitari. A partire dal 20 novembre, Piemonte, Lombardia, Calabria, Valle d’Aosta e la provincia di Bolzano verranno sottoposte a nuova valutazione. Questo al fine di determinare la possibilità di qualche allentamento. E la nuova strategia delle Regioni sembra rispondere anche alle richieste delle categorie produttive. Le nuove eventuali misure verranno probabilmente decise prima del 3 dicembre. Per tale data il nuovo Dpcm andrà a definire come si andranno a trascorrere le festività natalizie.