Covid, 17.455 casi e 196 morti. Piano vaccini, si punta all’allargamento in primavera

Il tasso di positività sale al 6,8%. Da domani due regioni tornano rosse e tre chiuderanno le scuole. Si punta alle 500mila dosi di vaccino al giorno ad aprile

Covid

Sono 17.455 i nuovi casi di positività al Covid in Italia. Un numero che scende rispetto a 24 ore fa (18.196) ma che, a fronte dei 257.024 test effettuati, porta il tasso di positività al 6,8%. Ovvero in aumento rispetto al 5,8%  riscontrato nella giornata di ieri. Cala invece il numero delle vittime: dalle 280 del 27 febbraio alle 192 odierne. I dati rilasciati dal Ministero della Salute illustrano un’Italia ancora in piena emergenza e pronta a rinnovare il proprio assetto cromatico già a partire dalla giornata di domani. Tre regioni diventeranno arancioni, altre due rosse. E ulteriori tre chiuderanno le proprie scuole.

La situazione Covid

Sul piano dei ricoveri, sono al momento 2.231 quelli in terapia intensiva (+15), altri 266 sono entrati nei reparti ordinari, dove si trovano ora un totale di 18.638 pazienti. Per quanto riguarda i casi di Covid complessivi dall’inizio dell’emergenza, la cifra ormai sfiora i 3 milioni: 2.925.265, un numero impressionante. La Lombardia (pronta a tornare in zona arancione) apre la fila delle Regioni con più contagi: sono 3.529 i nuovi positivi, più dell’Emilia Romagna (+2.610), della Campania (+2.561) e del Lazio (+1.341). Seguono la Toscana (+1.068) e la Puglia (+1.053).

Il piano vaccini

Nel frattempo, dopo la notizia dell’imminente ok al vaccino Johnson&Johnson, si punta ad ampliare e rafforzare ulteriormente il piano vaccinale nel nostro Paese. Il piano dell’Italia è aumentare il ritmo con l’arrivo della primavera, puntando alle cinquecentomila vaccinazioni al giorno per il mese di aprile. Un obiettivo ambizioso ma che consentirebbe di tagliare il traguardo delle 19 milioni di dosi al mese per quanto riguarda la campagna vaccinale. Per quanto riguarda il vaccino Johnson&Johnson, la distribuzione inizierà non appena l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) e l’Aifa daranno il via libera definitivo. Secondo il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, sarà questione di poco.