Covid-19, ministro Lamorgese denuncia il sindaco di Messina

Il Viminale informa che il ministro ha denunciato per vilipendio della Repubblica il primo cittadino messinese, Cateno De Luca

Cateno De Luca, sindaco di Messina, è stato denunciato dal Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, dopo che il primo cittadino le si era rivolto con termini alquanto fuori luogo.

La denuncia

Sono stati segnalati all’autorità giudiziaria i comportamenti del sindaco di Messina, Cateno De Luca, “perché censurabili sotto il profilo della violazione dell’articolo 290 del Codice penale (Vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni costituzionali e delle Forze armate)”. La decisione, informa il Viminale, è stata assunta dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, “a seguito delle parole gravemente offensive, e lesive dell’immagine per l’intera istituzione che lei rappresenta, pronunciate pubblicamente e con toni minacciosi e volgari”. “Proprio in una fase emergenziale in cui dovrebbe prevalere il senso di solidarietà e lo spirito di leale collaborazione – spiega il Viminale – le insistenti espressioni di offesa e di disprezzo, ripetute per giorni ai media da parte del sindaco di Messina all’indirizzo del ministero dell’Interno, appaiono inaccettabili, e quindi censurabili sotto il profilo penale, per il rispetto che è dovuto da tutti i cittadini, alle istituzioni repubblicane e ai suoi rappresentanti”.

La reazione del sindaco

“Sono stato denunciato per aver scoperchiato le vergogne di Stato!”. E’ la reazione a caldo, sulla sua pagina Facebook, del sindaco di Messina, Cateno De Luca, denunciato per vilipendio dal ministro dell’Interno. “Vi prego di condividere massicciamente questo post! Stasera ne parleremo alle ore 18:45 in diretta Fb”, aggiunge. “Avremo modo di parlarne al tribunale signor ministro. Tenga conto che se questo è un avvertimento ne prendo atto ma vado avanti. Non mi fermo perché non è pensabile che chi è sopra le nostre teste possa continuare a dileggiare i Comuni, i sindaci e la popolazione – scrive ancora su Facebook  De Luca – L’altra vergogna di Stato è nel comunicato del 23 marzo nel quale lei ha dichiarato il falso e mi assumo la responsabilità di quello che dico. Lei ha dichiarato che era tutto in ordine sullo Stretto, ma come? Noi abbiamo denunciato 10 persone? Bene signor ministro, lei continui a fare il suo mestiere che io continuo a fare  il mio, e ci vediamo in tribunale”.

Le motivazioni

“Sono pronto” a farmi “arrestare”, così interveniva il sindaco di Messina Cateno De Luca che da giorni porta avanti la sua lotta sullo Stretto per impedire a centinaia di persone provenienti da Villa San Giovanni di mettere piede sull’isola. “Messina è la porta della Sicilia e io la chiudo se nessuno la controlla”, dice – in una delle ultime interviste – al Corriere della Sera. E se la prende con il Governo: “Sforna decreti che non fa applicare. Intanto bisognava fare partire migliaia di meridionali in treno ai primi due decreti. Adesso arriva anche gente partita dalla Francia scoprendo solo qui, che frattanto, è scattato un terzo decreto. Un caos”. E ripete: “Io ho minacciato tutti, sono pronto a farmi arrestare. Come è accaduto in altra occasione. Errori di magistrati che hanno dovuto rimettermi in libertà. Difendo la salute di questa isola dove grazie ai buchi del governo abbiamo registrato più di 30 mila arrivi”. E chiede al governo di “consegnare” a lui la situazione delle decine di persone bloccate sull’altra sponda dello stretto di Messina. “Con la Polizia municipale – dice – mi faccio dire chi sono, dove devono andare e chiamo i loro sindaci ai quali chiedo di fare arrivare i vigili urbani per un’ultima trasferta controllata e sicura, con tanto di autocertificazioni per la quarantena”. E ricorda quanto annunciato ieri con l’utilizzo di droni in cui, con la sua voce registrata, inviterà i cittadini a restare a casa. Con frasi colorite.