Coronavirus, Pasqua blindata: il quadro “cromatico” del Paese

Il Decreto legge del Consiglio dei ministri ridisegna l'Italia per il periodo compreso fra il 15 marzo e il 6 aprile: Pasqua tutta in zona rossa

Pasqua zone rosse

Pasqua come Natale. Anzi, come Pasqua dello scorso anno. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al Dpcm che ridisegna l’assetto cromatico del nostro Paese in vista del mese scarso che intercorrerà da lunedì 15 marzo al prossimo 6 aprile, includendo le festività pasquali. Di Dpcm in realtà non si tratta: quello pronto a essere varato è infatti un Decreto legge, il quale presenta una sostanziale differenza. Per Dpcm si intende letteralmente un Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, mentre il Decreto legge entrerà immediatamente in vigore pur richiedendo una conversione in legge in Parlamento entro 60 giorni.

Pasqua, Italia in zona rossa

Un tempo comunque abbondantemente più lungo rispetto ai meno di 30 durante i quali il Dl resterà in vigore. La situazione non differirà praticamente in nulla rispetto alle Feste di Natale ma, pur somigliandovi per grandi tratti, si differenzierà dalla precedente Pasqua, che venne trascorsa in regime di lockdown. Il governo ha ritenuto necessario che, per i giorni 3-5 aprile, tutto il Paese resti in zona rossa, limitando grandemente la mobilità regionale e precludendo del tutto quella interregionale. Una nuova stretta che, come promesso dal premier Draghi, sarà accompagnata da immediati sostegni a imprese e famiglie.

Sostegni immediati a imprese e famiglie

Comuni e Regioni, infatti, non hanno posto obiezioni al giro di vite. Anzi, il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, ha invitato tutti a rispettare le disposizioni). Tuttavia, sindaci e governatori hanno fatto appello a Palazzo Chigi affinché il decreto Sostegno trovi presto concretezza e si tramuti in aiuti concreti alle categorie colpite dalla crisi.

Il Decreto legge, infatti, ha disposto il passaggio in zona rossa anche di territori che, finora, erano rimasti in zona gialla. Da lunedì, nella più elevata fascia di rischio rientreranno Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto, la Provincia autonoma di Trento. Restano tali anche Campania e Molise. Tutte le altre Regioni (a eccezione della “bianca” Sardegna) passeranno in zona arancione.