Catania, infermiere arrestato con l’accusa di duplice omicidio di due pazienti

Per gli inquirenti l'operatore sanitario avrebbe somministrato farmaci non prescritti a due ricoverati nel reparto di medicina e chirurgia d'accettazione e urgenza

Avrebbe somministrato dosi massicce di due farmaci non prescritti, e anzi controindicati per le patologie di cui soffrivano, a due pazienti, che sarebbero morte poche ore dopo la fine del turno di notte dell’infermiere di 50 anni, Vincenzo Villani Conti, arrestato ieri a Catania con l’accusa di duplice omicidio. Le due vittime erano ricoverate nel reparto di medicina e chirurgia d’accettazione e urgenza di un ospedale della città etnea.

Misura cautelare in carcere

Il quadro indiziario raccolto, dopo lunghe e complesse indagini, è stato condiviso dalla Procura che ha chiesto e ottenuto dal gip la misura cautelare carceraria nei confronti dell’infermiere, emessa lo scorso 5 luglio. L’uomo è rinchiuso nella casa circondariale di Catania. Non è ancora chiaro il movente del presunto duplice omicidio.

Le indagini

La svolta nelle indagini sarebbe arrivata dopo gli accertamenti tecnici, medico-legali e tossicologici sui corpi delle due donne, riesumati su disposizione della Procura proprio per venire a capo delle cause del decesso. Per gli inquirenti i farmaci sarebbero stati somministrati dall’infermiere “con modalità estranee ad esigenze terapeutiche” e nelle cartelle cliniche, secondo quanto appurato dagli investigatori della squadra mobile, non risultava indicata la prescrizione dei farmaci, “proprio perché del tutto controindicati rispetto alle patologie sofferte” dalle vittime. Inoltre, la somministrazione eccessiva dei medicinali sarebbe provata dal fatto che “pur a distanza di diversi mesi dalla morte”, nei cadaveri sarebbero presenti “tracce significative” dei principi farmacologici.