Calcio, Spadafora sulla Serie A: “Se si arriverà in fondo? Non lo so”

Il ministro dello Sport sul campionato italiano: "E' una situazione particolare". E sulle palestre: "Venerdì un protocollo più rigido"

Il nuovo Dpcm ha limitato la pratica dello sport amatoriale ma, al contempo, ha creato qualche spazio di discussione, specie per quanto riguarda le palestre. Un argomento sul quale, in giornata, è intervenuto il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, ospite a “L’aria che tira” su La7: “Venerdì pubblicheremo un protocollo attuativo più rigido per le palestre, che prevede maggiore distanziamento dove non si può usare la mascherina e l’uso di quest’ultima in determinate attività”. Come spiegato dal premier Conte nella sua conferenza di domenica sera, a tali esercizi è stata concessa una settimana per uniformarsi in toto alle disposizioni. Al termine dei giorni di proroga, si valuterà se procedere alla chiusura. Un’eventualità che fa tremare i gestori, già in difficoltà dopo i mesi del lockdown.

Questione Serie A

Ma l’argomento sport fa discutere anche a livelli professionistici. L’andamento dei contagi in Serie A sembra più stabile rispetto a qualche settimana fa e, tutto sommato, sembra che la stagione stia proseguendo influenzata in modo limitato dalla pandemia. A ogni modo, l’occhio sul campionato italiano è sempre vigile: “Il calcio è un’industria molto importante, ma non è che non deve rispettare le regole”, ha detto ancora Spadafora. Secondo il ministro, la Serie A può farcela a superare il periodo di difficoltà ma mantiene il beneficio del dubbio. “Che si arrivi fino in fondo non lo so. È una situazione particolare, di questo deve essere consapevole anche la Lega di Serie A e pensare già ad un piano B o piano C. Io difendo la linea del protocollo che funziona, se viene rispettato. Poi se qualcuno non lo rispetta”.

Spadafora su Juve-Napoli

Spadafora prova a smorzare anche la discussione su Juventus-Napoli. Sul match di Torino di qualche settimana fa, il Giudice sportivo si è espresso decretando la sconfitta a tavolino degli azzurri (rimasti a Napoli su disposizione della Asl 2) e un punto di penalizzazione. I partenopei hanno annunciato ricorso ma il dibattito è proseguito anche al di fuori del mondo del calcio. “De Luca su Juve-Napoli? Inviterei De Luca ad occuparsi del sistema sanitario campano, che non mi pare abbia fatto granché. La Campania è la mia regione, sono molto preoccupato, è stato facile chiudere e per De Luca farsi pubblicità. Però ora non sta reagendo il sistema dei trasporti e quello sanitario, di cui era responsabile la Regione”.