Più turismo musicale nella regione nord-adriatica

Per celebrare i 250 anni dalla scomparsa di Giuseppe Tartini, nato a Pirano nel 1692 e morto a Padova nel 1770, Slovenia ed Italia hanno dato vita ad un progetto culturale transfrontaliero. Un percorso finalizzato a valorizzare l’eredità artistica del celebre compositore e violinista.

La riscoperta di un genio europeo

Acclamato come “maggior compositore dei suoi tempi”, Giuseppe Tartini viene spesso associato al racconto che ne fa l’astronomo Joseph Jérôme de Lalande, secondo cui nel 1713 il diavolo sarebbe apparso in sogno al musicista e si sarebbe messo al suo servizio, suonando con il violino una melodia di tale fascino che Tartini volle metterla in partitura. Sarebbe questa la genesi della sua opera forse più nota, la “Sonata del diavolo” o Sonata per violino in sol minore. La sua arte è tra quelle che sviluppano, intorno alla metà del 18º secolo, uno stile puramente strumentale, in cui già, evidenzia Treccani.it,  si affermano spiriti drammatici che prefigurano la sonata romantica. Figura di prim'ordine nella storia della musica strumentale italiana, fondatore della celebre scuola di violino di Padova (1728), Giusppe Tartini è celebre soprattutto per la scoperta del terzo suono o suono di combinazione per differenza o suono di Tartini. Nella sua imponente produzione strumentale, in parte ancora inedita, spicca la sonata, postuma, in sol minore detta Trillo del diavolo (pubblicata nell'antologia l'Art du violon, 1798).

Tra lettere e cimeli

Un sito internet (www.discovertartini.eu) che ricostruisce la vita e le opere di Giuseppe Tartini e permette di navigare tra archivi digitali, un motore di ricerca musicale, lettere, migliaia di scritti scientifici e didattici, riferisce  l'Ansa. Il nuovo allestimento di Casa Tartini a Pirano (Slovenia), sua città natale. Un percorso transfrontaliero della “Tartini Route”, che collega i luoghi, da Pirano a Padova, in cui il musicista ha vissuto. E ancora un atelier di Tartini, stanza in cui saranno custoditi al Conservatorio di Trieste cimeli, documenti autografi e lettere, in una mostra permanente. Sono alcune tappe dell'itinerario di turismo musicale e culturale nei “luoghi” di Giuseppe Tartini da Pirano a Padova, da Trieste a Lubiana, promosso a 250 anni dalla morte di uno fra i maggiori compositori italiani, nell'ambito del programma Interreg Italia-Slovenia dell'Ue.

Percorsi culturali

L'iniziativa “Interreg-Tartini”, presentata a Trieste, è promossa dal Comune di Pirano, Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste, Università di Padova, Ince, Comunità degli italiani di Pirano e Festival di Lubiana. Tra le iniziative, anche la presentazione di un epistolario “Lettere e documenti”, volume realizzato in tre lingue (italiano, sloveno, inglese), in cui sono raccolte oltre 200 lettere, per la maggior parte inedite, su Tartini. Nel 2020, ha detto il presidente del Conservatorio di Trieste, Lorenzo Capaldo, “parteciperemo anche a Esof con la presentazione di uno studio sulla musica” dell'epoca del musicista. Previsti anche “eventi musicali e percorsi culturali. Trieste sarà trait d'union tra Veneto e Slovenia“. Questo,evidenzia all'Ansa il project manager dell'Ince, Ugo Poli, è “un patrimonio condiviso fra Slovenia e Italia che può essere leva di nuovi flussi di turismo musicale nella regione nord-adriatica“.

In dialogo con mecenati e intellettuali

La raccolta delle lettere inviate da Giuseppe Tartini a diversi personaggi, intellettuali e musicisti europei e, in alcuni casi, le relative risposte, consentono di evidenziare l'apporto di questo grande musicista e intellettuale del Settecento alla cultura della sua epoca. L'epistolario getta luce sul carattere e gli interessi di Tartini, sui rapporti con nobili, mecenati e illustri intellettuali a lui coevi, come il conte Francesco Algarotti, Gian Rinaldo Carli o il matematico Eulero, ma dalle lettere traspare anche il sincero interesse per l'inserimento professionale dei suoi allievi, oppure in esse troviamo esplicitati le sue idee sulla musica e i principi del suo pensiero estetico. Una importante parte della raccolta presenta le lettere tra Tartini e il musicista francescano bolognese Padre Martini, figura chiave del Settecento musicale, compositore, erudito, storico della musica e non da ultimo noto per aver dato lezioni di contrappunto al giovane Mozart: i due parlano di musica, di editori, di acustica, ma anche di allievi, cioccolata e altro. Nelle lettere, accanto alle complesse disquisizioni fisico acustiche e di scienza dell'armonia, emergono infatti particolari più quotidiani: l'amore di Tartini per la cioccolata, la richiesta di calze per la moglie o di stoffa per camicie.