Sud contro Sud: se l’esodo dal Nord rischia di far collassare il Meridione

Da Emiliano a Santelli: i governatori meridionali uniti contro la fuga irrazionale dal Nord Italia

Un autobus diretto al sud fermato per controlli sanitari - Foto © Ansa

“Abbiamo richiesto a tutti coloro che sono arrivati in massa in Puglia di dare il proprio nome”. È questa la misura adottata dal governatore della Puglia, Michele Emiliano, per le migliaia di persone che, prima che il decreto entrasse in vigore, ne hanno approfittato per fiondarsi sui treni diretti nel Meridione. Emiliano, ospite alla trasmissione Agorà, ha sottolineato che sono almeno 2mila le persone che si sono “autodenunciate” e si trovano in isolamento volontario a casa.

Il caso Campania

In Campania si registrano 101 casi positivi. Di essi, tanti sarebbero quelli provenienti dal Nord Italia. L’ultimo caso riguarda un giovane di Casalnuovo, in provincia di Napoli: si tratta di un giovane rientrato dal nord lo scorso 6 marzo. A comunicarlo è stato lo stesso sindaco della città, Massimo Pelliccia, che ha rassicurato i cittadini sulla situazione e il rispetto dei protocolli. Attualmente, il giovane è in quarantena assieme a tutta la sua famiglia.

Foggia in quarantena

L’allarme contagi è scattato nel piccolo borgo di San Marco in Lamis, dove un uomo, un 75enne risultato positivo al nuovo coronavirus, è deceduto a seguito di complicazioni. La vittima, un ex-dipendente pubblico, era stato fino al 16 febbraio a Cremona ed aveva avvertito il suo medico curante della sua permanenza in una zona a rischio contagio. Nonostante questo, non ce l’ha fatta. L'”errore imperdonabile” – come ha sostenuto il governatore Emiliano – sarebbe stato consentire le esequie pubbliche. Al suo funerale, infatti, hanno partecipato centinaia di persone, molte delle quali sono poi risultate positive al Covid-19. Nel complesso, in Puglia si registrano 40 casi.

Passeggeri in partenza da Milano

Contagio nella città dei Sassi

In Basilicata si registra un nuovo caso di positività. Si tratta di un giovane, figlio di un paziente positivo ricoverato presso il Reparto Malattie Infettive dell’Ospedale Madonna delle Grazie della città lucana. Stando alle prime ricostruzioni, il giovane sarebbe entrato in contatto con turisti provenienti dall’attuale “zona di sicurezza”. Sottoposto al tampone per l’accertamento dei contatti avuti con il padre, è risultato positivo. È attualmente seguito in casa. Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha fatto un appello “al senso di responsabilità delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi. Avremo altri momenti per socializzare e per stare tutti insieme. Ma in questa fase così delicata vi chiedo un particolare senso di responsabilità. Capisco e comprendo bene la voglia di stare insieme, ma dobbiamo avere la pazienza di rinviare tutto questo a quando l’emergenza sarà solo uno sgradevole ricordo. Nel frattempo dobbiamo cercare di stare in casa il più possibile” ha sottolineato.

Sanità calabrese fragile

Ha usato toni più duri la presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, che in una nota scritta si è detta preoccupata per l’attuale situazione e la “gravità senza controllo” di chi rischia di ritornare dal Nord “mettendo in pericolo la nostra terra e gli affetti di tutti”. “Non fatelo. Fermatevi!” è stato il suo appello. Attualmente, in Calabria si registrano 9 casi positivi: si tratterebbe di quattro uomini della provincia di Cosenza, una coppia di Catanzaro, due coniugi di Vibo Valentia e uno di Reggio Calabria. A oggi, nella regione sono stati effettuati 113 tamponi. Santelli si è, poi, rivolta ai calabresi che vivono o lavorano nel nord Italia, chiedendo loro di non muoversi per non mettere a rischio il sistema sanitario locale. “Seguite le regole, proteggetevi e proteggeteci come prescritto. L’esodo incontrollato porterà all’aumento esponenziale del contagio anche da noi. E evidente che una sanità come quella calabrese, vessata da anni da tagli selvaggi, non è in grado di reggere una situazione di totale emergenza”.

Passeggeri pronti a partire nella Stazione di Milano Centrale

Strategia contenimento in Sicilia

Questa mattina lasceranno Palermo i turisti bergamaschi messi in quarantena. A loro si è rivolto l’assessore alla salute della Regione Sicilia, Ruggero Razza, augurandogli un “buon rientro”. La comitiva era stata messa in quarantena dopo la scoperta di un caso positivo nel gruppo. “La Sicilia sta lavorando in maniera molto forte come le altre regioni, stiamo potenziano le terapie intensive aggiungendo 100 posti e arrivando a 500 posti nell’isola” ha sottolineato Razza, aggiungendo: “Stiamo realizzando delle strutture sanitarie collegate al contenimento dell’emergenza”. Sull’esodo di tanti fuori sede dal Nord Italia, l’assessore ha annunciato misure di contenimento: “Stiamo adottando delle misure di contenimento abbiamo chiesto ai ragazzi di registrarsi sul sito della Regione e lo hanno fatto in oltre 7.000, perché in questo momento è determinante potere tracciare la presenza sul territorio di chiunque raggiunge la Sicilia dalle regione di area rossa o gialla” ha specificato. Attualmente in sicilia si registrano nove casi positivi.