Il portavoce di Putin, Dimitry Peskov, è risultato positivo al coronavirus e si trova in ospedale. E’ quanto riferito dall’agenzia di stampa Ria Novosti. “Sì, mi sono ammalato”, ha confermato Peskov all’agenzia Interfax precisando di essere in cura. Precedentemente, sono risultati positivi al nuovo virus anche il premier russo Mikhail Mishustin, in ospedale dal 30 aprile ma, secondo quanto riferito dal suo addetto stampa, in miglioramento, e i ministri della Cultura, Olga Lyubimova, e delle Costruzioni, Vladimir Yakushev.
Positiva anche la moglie di Peskov
Il portavoce del presidente russo, ha affermato di aver visto l’ultima volta Putin “oltre un mese fa”, come riferito dall’agenzia di stampa russa Taas. Oltre a Peskov, è ricoverata in ospedale perché affetta da Covid-19, anche la moglie, l’ex campionessa di pattinaggio sul ghiaccio Tatiana Navka. Lo ha raccontato la stessa Navka al sito Daily Storm. “Siamo sotto osservazione dei medici, tutto è in ordine, in due giorni il mio quadro si è già normalizzato e la febbre è sparita”, ha riferito la donna dicendo che anche il marito “sta bene”. La coppia ha deciso di andare in ospedale per non mettere a rischio il resto della famiglia, ha spiegato Nakva, aggiungendo che tutti a casa avevano rispettato il regime di isolamento tranne Peskov che è dovuto andare a lavoro. A detta della donna, “ci può essere una tesi”: a contagiarla è stato Peskov stesso, essendo stato il primo ad ammalarsi. “Ha portato il virus da lavoro”, ha concluso.
La situazione in Russia
In Russia, nelle ultime 24 ore si sono registrati 10.899 nuovi casi di Covid-19, superando così quota 10.000 per il decimo giorno consecutivo. In totale, i casi accertati nel Paese dall’inizio dell’epidemia salgono a 232.243. Lo riporta la task force anti-coronavirus russa, secondo cui le morti provocate dal nuovo virus in Russia sono 2.116, di cui 107 nel corso dell’ultima giornata. Al momento, secondo i dati della Johns Hopkins , la Russia supera anche la Spagna per casi totali e si posiziona alle spalle degli Stati Uniti. Secondo la Task force sono stati eseguiti 5,8 milioni di tamponi.
