Il governo tra manovra e Popolare di Bari

Il decreto fiscale collegato alla manovra è legge dopo il voto di fiducia al Senato. Un passo è stato dunque fatto nel cammino di approvazione della legge di bilancio che, dopo il via libera del Senato, arriva ora in commissione bilancio alla Camera. La discussione in aula è prevista per domenica 22. Tempi molto stretti e proprio su questo è intervenuto anche il presidente della Camera Fico che ha detto: non dovevamo essere costretti ad avere i tempi di discussione ridotti come avvenuto lo scorso anno. Su questo il presidente Fico rinnova il suo appello al governo affinché questa situazione non si ripeta più.

Il governo è soddisfatto della manovra

Il premier Conte ribadisce l’obiettivo è il 2023: abbiamo una responsabilità nei confronti del Paese. A gennaio faremo il punto sulle priorità come la riforma della giustizia o il piano anti evasione: se non vi piace – aggiunge – mandatemi a casa. Sulla manovra fa notare che le tasse scendono e promette: elimineremo anche le prossime clausole sull'Iva. Sulla banca popolare di Bari il premier spiega le intenzioni del governo: agiamo, senza nazionalizzare, ma saremo inflessibile sulle responsabilità.

Il nodo della commissione di inchiesta sulle banche

Tensione in casa del Movimento cinque stelle sui senatori transfughi-dissidenti e sulla commissione d'inchiesta banche. Il senatore pentastellato Elio Lannutti non rinuncia alla candidatura a presidente della commissione: “Non mi sfilo da un bel niente, nessuno mi ha chiesto un passo indietro”, dice Lannutti. Il nome del presidente “sarà frutto di un accordo di maggioranza”, precisano fonti del M5s. Grillo arriva a Roma e incontra deputati e senatori del movimento, chiedendo di sostenere il leader Di Maio:  “Nessuno è in grado di fare quello che fa Luigi, va sostenuto. Tempo al tempo si sistemeranno tutte le cose”. Poi ricorda loro: “Siete portavoce, non parlamentari – incalza – e non abbiate paura di stringere la mano al Pd, di confrontarvi con loro”. Infine la rassicurazione: “Non ci saranno altre defezioni“.

L'opposizione

Domenica la manovra arriverà alla Camera, tempi stretti per l'approvazione che il governo vuole entro Natale. “Il Paese è sull'orlo del baratro – ammonisce Salvini – aziende in crisi, migliaia di lavoratori a rischio mentre l'ultima follia a cui pensano è trasformare il centenario del Pci in festa nazionale. La manovra scontenta tutti, questo governo arrogante ignora qualsiasi suggerimento, se non vogliono il tavolo con noi almeno ascoltino le categorie”. Il centrodestra accusa la maggioranza di rimandare per litigi le elezioni dei presidenti di commissioni parlamentari di inchiesta strategiche come quella su banche, omicidio Regeni e sui fatti di Forteto. Umiliano il paese e lo riempiono di tasse, attacca Forza Italia che poi critica il fatto che la manovra arriverà blindata alla Camera, senza la possibilità di esaminarla: “una vergogna incostituzionale” la definiscono gli azzurri. Anche Fratelli d'Italia parla di tempi scandalosi per l'approvazione della manovra e la Meloni chiede l'intervento del Qurinale.