Nuovo Dpcm 4 dicembre: le ipotesi per Natale tra mobilità e coprifuoco

Numerose le ipotesi sul tavolo per il vertice tra Governo e regioni sul prossimo dpcm anti-Covid, che inizierà il prossimo 4 dicembre

Il premier Giuseppe Conte (immagine di repertorio)

Si tiene oggi, primo dicembre, il vertice tra Governo e regioni sul prossimo dpcm anti-Covid, che inizierà il prossimo 4 dicembre. Il premier Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza, con il ministro per i rapporti con il Parlamento,  Federico D’Incà, incontreranno oggi alle 15 i capigruppo di maggioranza.

Il governo sta studiando regole rigide per dicembre e per tutto il periodo delle festività natalizie fino a gennaio 2021. Molte le ipotesi sul tavolo. Unica cosa certa: l’accordo con i governatori sul divieto di assembramento. Sarà questo il “principio cardine” del prossimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.

Le ipotesi per il nuovo dpcm del 4 dicembre

Tra le misure in vista, secondo alcune indiscrezioni, potrebbero esserci ulteriori restrizioni sugli spostamenti e forse anche il divieto di sciare. Per salvare lo sci, si pensa di aprire gli impianti solo per ospiti d’alberghi e seconde case, con la chiusura dei confini sulle Alpi.

Previsti poi anche limiti all’ingresso nei negozi e divieti di festeggiamenti e banchetti per il nuovo anno.

Per lo shopping pre-natalizio sembra esserci concordia sulla necessità di allargare le fasce orarie di apertura dei negozi, compresi i centri commerciali al momento chiusi nei fine settimana e nei festivi.

Quindi i centri commerciali potrebbero aprire nel weekend a dicembre, almeno nelle zone gialle, contingentando gli ingressi, soprattutto nelle strutture più grandi: non solo, si potrebbe andare verso un contingentamento degli ingressi anche in determinate vie e piazze nelle ore “più calde” dello shopping, soprattutto nelle grandi città.

Toti: “Serve anche una zona bianca”

una “zona bianca con più aperture, per riempire il vuoto normativo tra la zona gialla e un ‘liberi tutti’ sbagliato”. Lo ha detto oggi, in un’intervista alla Stampa, il governatore della Liguria e presidente della Conferenza delle Regioni Giovanni Toti che avverte: al governo “diciamo basta massimalismo, sia in senso ‘chiusurista’ che ‘aperturista’. Servono buon senso ed equilibrio”.

Il governatore chiede che “non ci siano misure più restrittive per il Natale, che vale tre mesi di fatturato: ci giochiamo la finale di Champions dell’economia”. Inoltre come Regioni “chiediamo che il nuovo Dpcm sia equilibrato. Nessuno si aspetta un Natale con cenoni infiniti e raduni familiari, o un Capodanno con i trenini a cantare Brigitte Bardot. Ma non è neanche utile continuare a immaginare un Natale cupo”. Ci si gioca “un pezzo di occupazione, commercio, agroalimentare, ristoranti”. Per Toti “è comprensibile e giusto chiudere se le condizioni del virus lo impongono, come nelle settimane passate”. Meno comprensibile se il virus consente “qualche spazio di libertà in più”.

C’è da fare una riflessione “sulle località sciistiche, che valgono qualche miliardo di euro e centinaia di migliaia di posti di lavoro: se Austria, Slovenia e Svizzera apriranno non lo fanno per autolesionismo. L’apertura a pranzo dà una boccata d’ossigeno ai ristoranti ma non basta a sopravvivere”. Il governo “ci dia una traccia di medio periodo: bisogna dire alle persone che devono tenere chiusa un’attività quando potranno riaprila”.

Sugli spostamenti tra regioni “ho letto anticipazioni molto fastidiose: il principio della zonizzazione dev’essere applicato anche ora, e ulteriori restrizioni a Natale sarebbero fuori luogo. Anzi, propenderei a consentire alcuni limitati spostamenti anche tra regioni più a rischio della gialla, come i ricongiungimenti tra familiari”. Per Toti “le tre zone vanno bene, ma mi chiedo: se una regione ha parametri migliori della zona gialla, deve sottostare a quei vincoli?. Occorre un’altra fascia, una zona cuscinetto tra la totale assenza di regole e la zona gialla”.

La riunione con con Regioni, Comuni e Province

E’ iniziata in mattinata la videoconferenza convocata dal ministro per gli affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, con Regioni, Comuni e Province per fare il punto sul prossimo Dpcm.