“Siamo gli unici in Italia a chiudere oltre la soglia del 50%”. Luca Zaia, a “Mattino Cinque” su Canale 5, ha commentato così il risultato delle regionali che lo hanno confermato alla guida del Veneto. Un trionfo che sancisce il peso della Lega all’interno del centrodestra e i successo della linea politica inaugurata da Matteo Salvini. Zaia ha vinto nonostante la spaccatura con la corrente di Flavio Tosi, che ha corso da solo. “Si tratta di una pagina dolorosa – ha confermato l’ex ministro – ma chiusa. Restano i rapporti umani ma non quelli politici. Il nostro grande risultato ci impone di dare risposte ai veneti che non amano le pastette o gli accordini”. Sul futuro nazionale della Lega Zaia ha confermato che “la proposta della Lega puo’ tradursi in una guida. “Certo sarà Salvini a decidere e a dettare la linea. La Lega ha come oggetto sociale il benessere del Nord ma credo che dovremmo occuparci anche dei diecimila forestali della Sicilia contro i 400 che lavorano in Veneto”.
Più tardi, in conferenza stampa, Zaia ha parlato di una campagna elettorale “non facile”. “Siamo partiti con molte difficoltà – ha raccontato – ma abbiamo portato i veneti al voto alla partecipazione”. Zaia ha ricordato che tra pochi giorni “corre l’anniversario dello scandalo Mose che non ha toccato né il sottoscritto né il mio partito. E’ stato un elemento con il quale hanno cercato di delegittimarmi. Ma non ci sono riusciti”. Da questa partita, ha spiegato Zaia, esce sconfitto il governo “clamorosamente trombato dai veneti”.
Soddisfatto anche Matteo Salvini. “Siamo noi l’ alternativa di centrodestra a Renzi. – ha detto a Repubblica – E penso che si andrà presto alle elezioni: la Lega c’è, e accetta la scommessa di prendere un voto in più di lui e governare”. Salvini ha sottolineato il dato “eclatante” di Luca Zaia in Veneto, e anche quello “nelle regioni dove il centrodestra non faceva opposizione, perché Forza Italia si sedeva al tavolo con la maggioranza”, “senza contare la Liguria, naturalmente. Tre mesi fa era impensabile pensare di essere fondamentali in quella partita, ora tante mummie si devono ricredere”. A suo avviso, “gli elettori hanno fatto capire che non vogliono mezze misure e soluzioni democristiane. Alla faccia di chi parlava di fascismo, abbiamo conquistato voti anche in quelle Regioni”.
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