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Tria rassicura: “Rispetteremo i conti”

Sì alle misure su pensioni e reddito di cittadinanza, no all'aumento di Iva e accise. Ma il tutto, senza sforare il tetto dell'1,6 per cento di trapporto tra debito e Pil. Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, ha risposto al Question Time in Senato in vista della scrittura dell'aggiornamento del Def e della Legge di Bilancio. “Si conferma – ha detto – che l'obiettivo del governo è quello di assicurare la graduale realizzazione degli interventi di politica economica” contenuti “nel contratto di governo, compatibilmente con le esigenze di mantenere l'equilibrio dei saldi strutturali di finanza pubblica”. Il ministro ha fatto presente che “in sede di predisposizione della Nota di aggiornamento al Def (il documento che aggiorna le previsioni sull'economia e incardina le misure che verranno prese con la Manovra, ndr) che sarà presentata al Parlamento a breve, e comunque entro la fine di settembre” si “provvederà a definire il quadro delle diverse misure volte ad assicurare l'attuazione del contratto di governo che troveranno concreta attuazione” nella legge di Bilancio.

“Non faremo salire l'Iva”

Tria ha inoltre assicurato che non è in alcun modo previsto di far salire l'Iva per reperire risorse utili alla realizzazione del contratto, anche perché – ha detto – “rispetteremo le risoluzioni del Parlamento” che prima dell'estate impegnavano il governo a sterilizzare gli aumenti, dell'Iva ma anche delle accise. Un'interrogazione in proposito di Forza Italia ricordava che il governo si è impegnato a impedire in qualsiasi modo l'aumento delle aliquote Iva previsto dalle clausole di salvaguardia, un intervento di sterilizzazione che richiede risorse pari a 12,4 miliardi di euro.

Sì al reddito di cittadinanza, anche agli stranieri

Attesa per quanto riguarda le misure più discusse negli ultimi mesi, pensioni e reddito di cittadinanza da 780euro al mese. Al tal proposito Tria ha spiegato che sono “in corso da tempo approfondimenti tecnici tra le amministrazioni coinvolte sia per la configurazione delle diverse misure sia per la definizione della platea dei beneficiari in linea con le indicazioni del contratto di governo”. Nel dettaglio del reddito, ha risposto a una interrogazione di Fratelli d'Italia spiegando che la proposta originaria presentata in Parlamento nella scorsa legislatura dal M5s prevede che il sostegno vada anche agli stranieri: quella proposta era destinata – le sue parole – “anche a residenti di Paesi dell'Unione europea sul territorio nazionale e di Paesi terzi purchè i rispettivi Paesi di origine avessero sottoscritto intese bilaterali di sicurezza sociale con l'Italia“.

“Pace fiscale non è condono”

Tria ha inoltre provato a stemperare le polemiche intorno alla questione della pace fiscale voluta dalla Lega. Per il ministro, “parlare di pace fiscale non significa varare un nuovo condono”. Piuttosto significa “fisco amico” e “incremento della tax compliance”, con “iniziative di aiuto ai cittadini in difficoltà”.

redazione

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