Tra i “millennials” vince l'astensionismo

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo discorso di fine anno, si è rivolto ai cosiddetti millennials – i ragazzi nati nel 1999 che quest'anno voteranno per la loro prima volta – a non cadere nel baratro dell'astensionismo. La democrazia, ha detto, ha il suo apice prorio nel voto.

Eppure, sondaggi alla mano, le speranze che i neo maggiorenni si recheranno alle urne il prossimo 4 marzo per le elezioni politiche per il rinnovo dei due rami del Parlamento – il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati – sono davvero esigue. Anzi, catastrofiche

Le statistiche

Ben il 70% potrebbe non entrare in una cabina elettorale, esimendosi così dall'esprimere la propria scelta politica, sepre che ne abbia una. Non va molto meglio con il resto degli under 30: alle ultime prove elettorali – le amministrative e le regionali – il dato della partecipazione è precipitato sotto la soglia “psicologica” del 50%, rimarcando il netto distacco tra vita politica e partecipazione attiva.

“Tra i diciotto e i vent’anni solo il 30-35% in genere si reca alle urne”, dice su La Stampa Fabrizio Masia che guida l’istituto di ricerca Emg Acqua. Poco meglio – ma sempre troppo poco – per gli under 30: siamo solo al 40%. “Una fascia d’età – nota ancora Masia – molto più consistente dei nuovi elettori nati nel 1999 ai quali si riferisce il capo dello Stato”.

Trend astensionistico

“Il presidente fa molto bene a puntare l’attenzione suoi giovanissimi – aggiunge Masia – dimostrando una doverosa sensibilità: tuttavia – avverte – si tratta di alcune migliaia di persone, una percentuale molto bassa dal punto di vista statistico. Il trend astensionistico è invece elevato tra i giovani già in cerca di lavoro. Comunque, ogni tornata elettorale ha una storia a sè. Tra l’altro non si vota da cinque anni e molte cose sono cambiare. Ci sono protagonisti in campo diversi, leader giovani come Di Maio, Salvini e Meloni. Renzi? È la vera incognita tra i giovani. Non c’è dubbio – conclude Masia – che il movimento che attira di più l’attenzione dei giovani è quello dei 5 Stelle”.