Toninelli: sfiducia bocciata

NAl Senato non passa, grazie a 159 voti contrari su 102 favorevoli e 19 astenuti, la mozione di sfiducia nei confronti del ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, presentata dal Pd, a prima firma Andrea Marcucci. Prima del voto, Toninelli ha ribadito che sulla Tav ha agito a tutela di un interesse nazionale messo, a suo dire, a rischio dall'impegno finanziario fra Italia e Francia assunto dai governi precedenti. 

L'impegno

Gli esiti dell'analisi sull'opera, ha spiegato, “sono risultati pesantemente negativi“. L'impegno è, dunque, quello di ridiscutere “integralmente il progetto nell'applicazione dell'accordo”. Si tratta, ha aggiunto, “di un obiettivo che nessuno ragionevolmente potrebbe contestare se si uscisse dalla sterile polemica e si considerasse anche solo la sproporzione dell'impegno finanziario tra l'Italia e la Francia. La ridiscussione è un dovere assunto dal governo in Parlamento fin dalla sua nascita e ribadito testualmente attraverso due distinte mozioni: la prima, appena un mese fa, alla Camera dei Deputati e la seconda, solo due settimane fa, proprio qui al Senato della Repubblica. Ho agito in totale coerenza e trasparenza”.

L'analisi

Il ministro ha ricordato che “lo strumento individuato all'indomani dell'avvio dell'attività di governo per la ridiscussione dell'opera alla base del nostro impegno è stato quello di una nuova analisi costi-benefici, che fosse svolta da un soggetto diverso dal promotore dell'opera o da questi commissionato, a differenza di quanto era stato fatto in precedenza; la composizione del gruppo di lavoro, facente parte della Struttura tecnica di missione del Mit, è stata resa nota fin dallo scorso settembre; gli esperti individuati in questo gruppo di lavoro sono riconosciuti a livello internazionale per le loro competenze nel campo dell'analisi costi-benefici e nell'ambito dell'economia e ingegneria dei trasporti”.

Progetto da ridiscutere

Sin dall'avvio dell'analisi “è stato affermato pubblicamente che il lavoro è funzionale non solo all'assunzione di una decisione, ma anche come contributo alla ridiscussione del progetto; per consentire il completamento del complesso lavoro di analisi, nel rispetto degli accordi con la Francia, come previsto dall'impegno, ho interloquito con la mia omologa francese e ricordato più volte come all'indomani dell'insediamento del nuovo governo francese, nel 2017, sia stata designata una commissione di esperti per la ridefinizione delle priorità del Paese in ambito di infrastrutture e trasporti; lo stesso ministro francese dell'Economia ha parlato del progetto in questione come di un investimento ingente, ritenendo del tutto legittimo che il governo italiano abbia deciso di approfondire nuovamente se possa essere profittevole; nell'ambito delle interlocuzioni con il ministro francese e' stata condivisa la scelta di rinviare alcuni atti procedimentali relativi all'opera, in attesa delle risultanze dell'analisi costi benefici, a condizione che queste fossero preventivamente condivise con la Francia e con la Commissione europea”. Da lì, ha proseguito Toninelli, “l'esigenza di un confronto preliminare con il nostro partner nel progetto e con Bruxelles; ho reso noti questi passaggi e ho proceduto nel senso indicato non appena l'analisi costi benefici del gruppo di lavoro della Struttura di missione è stata completata; gli stessi risultati sono stati successivamente e rapidamente inviati al Parlamento, pubblicati sul sito del ministero e posti alla base della successiva ridiscussione del progetto in seno al governo; da ultimo, è stata avviata una ulteriore fase del procedimento, nel corso della quale il Governo italiano potra' ridiscutere il progetto con l'esecutivo francese e in sede europea; la condizione per questa ulteriore fase e' stata che essa non dovra' comportare ulteriori oneri per lo Stato italiano in caso di recesso”.

Interesse pubblico

L'intento dell'attività svolta, ha proseguito, “è stato quello di favorire la scelta più conforme all'interesse pubblico, infatti l'analisi costi benefici prodotta dalla Struttura tecnica di missione ha configurato non uno, ma ben quattro differenti scenari”. Sulle accuse di pregiudizi nei confronti della Tav, Toninelli ha risposto: “Uno di questi scenari ha come base gli stessi, medesimi dati dell'Osservatorio sull'asse ferroviario Torino-Lione istituito dai precedenti governi. Su questo scenario è stato persino ipotizzato, nella analisi, il risparmio derivante dalla cosiddetta project review, la quale, a differenza di quanto affermato dalle opposizioni, risulta essere stata solo oggetto di un'informativa del Mit al Cipe, che non ha comportato l'adozione di alcuna delibera“.