Le misure anti-terrorismo attuate dall’Italia hanno portato il Ministro dell’Interno, Marco Minniti, a firmare il provvedimento con il quale è stata eseguita l’espulsione di un cittadino marocchino per motivi di sicurezza dello Stato. L’uomo è stato imbarcato su un volo diretto in Marocco. Con questo rimpatrio, il 26mo dall’inizio dell’anno, salgono a 158 i soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso, espulsi con accompagnamento alla frontiera dal gennaio 2015. Si tratta di un 44nne, residente a Santhià (in provincia di Vercelli) e coniugato con una cittadina italiana convertita all’islam.
L’uomo era stato segnalato a seguito di alcuni approfondimenti investigativi nell’ambito di indagini condotte dalla Digos di Vercelli per aver “manifestato un percorso di radicalizzazione” che lo aveva portato a considerare l’Italia un “Paese di miscredenti, non idoneo alla permanenza della sua famiglia”. Una nota del Viminale ha reso noto che nel 2012 il marocchino aveva rifiutato di prestare giuramento per ottenere la cittadinanza italiana, confidando ad alcuni connazionali che l’accettazione dello status avrebbe offeso la sua religione e che l’osservanza della Costituzione avrebbe violato i dettami shariatici. Le indagini investigative acquisite sulla deriva radicale del quarantaquattrenne sono state poi confermate anche da elementi della comunità islamica vercellese, dove in passato ha svolto funzioni di imam. Rintracciato il 25 marzo a Torino, all’esito dell’udienza di convalida, è stato espulso dal territorio nazionale e rimpatriato con un volo diretto in Marocco.
Su tablet e pc in aereo l’Italia, al momento, non cambia le misure di sicurezza. Lo ha stabilito il Comitato interministeriale per la sicurezza dei trasporti aerei e degli aeroporti(Cisa), presieduto dall’Enac, riunito per esaminare la decisione di Usa e Regno Unito sull’obbligo di imbarcare in stiva computer e tablet sui voli da alcuni paesi arabi. All’esito della riunione odierna e a seguito dell’analisi condivisa delle informazioni al momento disponibili, in linea con gli orientamenti attuali dell’Unione Europea, non sono emerse evidenze tali da rendere necessario un ulteriore innalzamento delle misure di sicurezza già in vigore per il trasporto aereo, né l’introduzione di nuove restrizioni per i passeggeri come quelle disposte dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna”. Lo precisa a conclusione della riunione del Cisa l’Enac.
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