STRAGE DI MILANO, GIARDIELLO: “HO SUBITO TROPPE INGIUSTIZIE”

“Sarebbe troppo lungo e complicato spiegare tutte le ingiustizie che ho subito. Cosa che volete che vi dica se mi hanno visto”. Sono state le poche parole pronunciate da Claudio Giardiello davanti al gip, Patrizia Gallucci e al sostituto Franca Macchia nell’interrogatorio cui è stato sottoposto per rispondere della strage del tribunale di Milano. “E’ ancora in stato confusionale – ha detto il difensore – non è stata disposta nessuna perizia psichiatrica né prima né ora, ma è stata fatta una valutazione medica”, dopo il malore avuto sabato scorso che ha impedito l’interrogatorio di garanzia. Il gip del tribunale di Monza, Patrizia Gallucci, già sabato scorso aveva confermato l’ordinanza di arresto ed emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Giardiello.

Il giudice per le indagini preliminari spedirà gli atti a Brescia, che è la Procura competente a indagare sulla strage al tribunale di Milano. Intanto, all’assemblea dei lavoratori del Palazzo di Giustizia di Milano convocata dopo la strage, il Presidente facente funzione del Tribunale di Milano, Roberto Bichi, ha chiesto che vengano garantiti dei “presidi di sicurezza” anche in occasione delle udienze che si svolgono davanti ai giudici civili. All’incontro, al quale hanno partecipato una quarantina di lavoratori del Palazzo, è intervenuto anche il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati, il quale ha comunicato che “il Comando Provinciale dei Carabinieri ha messo a disposizione forze ulteriori per garantire la sicurezza”, mentre “i controlli agli ingressi in questi giorni si sono fatti più severi”. Il presidente della Corte d’Appello di Milano, Giovanni Canzio, ha affermato di attendere “risposte sulla sicurezza dalla riunione che si svolgerà al ministero della Giustizia a cui parteciperanno tutti i procuratori generali delle Corti D’Appello”.

Anche Canzio, come Bruti Liberati, ha voluto sottolineare “la sobrietà e il comportamento adeguato tenuto dai lavoratori durante lo svolgersi dei tragici eventi” e il fatto che “non c’e’ stato nessun caos o panico in quei momenti”. I lavoratori che si sono succeduti sul palco hanno tuttavia evidenziato “l’assenza di un piano di evacuazione” in caso di emergenza. I dipendenti del Palazzo di Giustizia chiedono “un incontro urgente con il presidente del Tribunale e con il prefetto per misure urgenti in tema di sicurezza”.