“Se l'Italia esce dall'Euro, ecco che succede…”

Nei gangli della finanza mondiale, alcuni osservatori riferiscono che non è affatto considerata remota l'ipotesi che l'attuale Governo italiano possa accelerare sulla strada dell'uscita dall'Euro. Un'ipotesi a cui però dice di non credere il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, il quale in un'intervista Frankfurter Allgemeine am Sonntag afferma: “Non credo proprio che un politico, che abbia in mente gli interessi del suo Paese, possa avere un'idea talmente avventurosa. Un'uscita dall'Euro, dal mio punto di vista, provocherebbe gravi danni soprattutto per il Paese uscente, ad esempio per i suoi risparmiatori“.

Se quindi l'Italexit sarebbe da escludere, meno peregrino è che l'Italia possa rifiutare di pagare i suoi debiti? “L'obbligo di rimborso non si estinguerebbe, anche in questo caso ipotetico. Lo ha chiarito anche il Presidente della Bce, Mario Draghi“. Nello scenario dell'uscita di un Paese dall'Euro, che non fosse più in grado di pagare i suoi debiti, Weidmann aggiunge: “non presumo tali perdite ipotetiche”. “Ma se invece succedesse, allora le perdite si distribuirebbero alla fine su tutte le banche centrali dell'Eurosistema in proporzione alla loro quota nel capitale della Bce. Ciò significa che il nostro saldo Target positivo non rappresenta per noi un particolare rischio”.

In un altro passaggio dell'intervista, il presidente della Bundesbank risponde a una domanda sui presunti effetti negativi delle misure di sostegno della Bce: “Questo pericolo esiste, davvero. E io l'ho fatto pure ripetutamente presente. Proprio negli ultimi tempi sembra che lo slancio verso le riforme sia andato perso. Ma i provvedimenti necessari non saranno più facili se i tassi di interesse riprenderanno a crescere o se la congiuntura rallenta. In ogni Paese abbiamo bisogno di strutture economiche competitive e finanze pubbliche solide. Questo è quello che conta. Gli Stati dell'area dell'Euro sono in effetti responsabili per se stessi per quanto concerne la politica economica e finanziaria e a ciò ci tengono pure molto”. A proposito dei tassi bassi e del loro effetto sui contribuenti tedeschi, Weidmann ha detto infine: “Il malumore dei risparmiatori per i bassi tassi di interesse lo posso ben capire. Infatti la pensione si accumula nel corso di decenni. Ciò relativizza un po' l'attuale situazione nel campo degli interessi. E tassi reali negativi ci sono già stati anche nel passato. Per il resto il patrimonio finanziario è composto abitualmente da vari elementi”.