Jihadisti in Italia. La Polizia e dalla Guardia di Finanza hanno arrestato nella prima mattinata di oggi 14 persone accusate, a vario titolo, di far parte di una rete di supporto alle formazioni combattenti di matrice integralista islamica operanti in Siria.
Nello specifico, si tratterrebbe di due cellule legate all'organizzazione qaedista siriana Jahbat Al Nusra che operavano distintamente (una in Lombardia l'altra in Sardegna) ma che avevano come punto di contatto un soggetto appartenente a entrambi i gruppi. Contestualmente agli arresti, gli uomini della Polizia e della Gdf stanno eseguendo una ventina di perquisizioni tra Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Sardegna.
Uno degli arrestati – che ha lavorato per tre mesi in una ditta italiana – parlando dei suoi contatti in Siria diceva: “Chi si presta a fare il kamikaze deve amare la religione e non avere paura della morte. Egli è una persona diversa dalle altre, ma tutti sanno che andando a morire andrà in Paradiso sulla strada giusta“.
L'operazione è scattata al termine di due distinte indagini, coordinate dalla Procura nazionale: una condotta dagli uomini dello Scico e della Guardia di Finanza di Brescia, l'altra dal Servizio contrasto al terrorismo esterno dell'Antiterrorismo della Polizia.
Come riporta Ansa, il lavoro degli uomini delle Fiamme Gialle ha consentito di scoprire un'associazione a delinquere composta da 10 siriani e finalizzata al riciclaggio e all'abusiva attività di erogazione dei servizi di pagamento in diversi Paesi, europei e non: oltre all'Italia, la Svezia, l'Ungheria e la Turchia. Per due di loro, inoltre, è scattata la contestazione di finanziamento al terrorismo: avrebbero raccolto fondi all'interno delle comunità islamiche per poi inviarli in Siria per il sostentamento dei gruppi terroristici.
L'indagine della Polizia ha invece portato la Digos di Sassari all'individuazione di alcuni militanti siriani e marocchini che facevano parte dell'altra cellula di supporto a Jabhat al Nusra. Le accuse ipotizzate nei loro confronti sono associazione con finalità di terrorismo, finanziamento del terrorismo e intermediazione finanziaria abusiva.
Nell’inchiesta è indagata a anche una donna italiana Cristina Agretti, sposata con uno degli arrestati, Chdid Subhi.
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