Intervento

I riflessi dell’intelligenza artificiale nella nostra quotidianità

L’intelligenza artificiale, conosciuta anche con l’acronimo AI, ossia Artificial Intelligence, nel settore informatico, indica il compartimento che si occupa di realizzare macchine con l’obiettivo di risolvere problemi e compiere azioni in via autonoma. In questo periodo storico, il progresso tecnologico, ha raggiunto traguardi importanti e, di conseguenza, attraverso strumentazioni all’avanguardia, abbiamo la possibilità di analizzare in un breve periodo una grandissima mole di dati, mettendoci di fronte a orizzonti inediti. L’IA, ai giorni nostri, ha moltissimi riflessi nella nostra quotidianità: basti pensare al settore automobilistico, alla robotica in generale oppure, più semplicemente, agli strumenti di interazione vocale presenti sugli smartphone di ultima generazione. Tutto ciò, con i suoi innumerevoli risvolti, deve porci di fronte a una domanda fondamentale, ovvero: quali saranno, a lungo termine, i risvolti dell’intelligenza artificiale, soprattutto sotto il profilo etico?

Indubbiamente, la risposta a questo difficile interrogativo non è immediata da dare ma, ognuno di noi, ha il dovere morale di porsi di fronte a queste trasformazioni epocali mettendo sempre al centro la persona e la propria valorizzazione. Gli strumenti tecnologici, come l’IA, devono rappresentare un veicolo per incrementare il bene comune e aiutare i popoli nel raggiungimento di migliori condizioni di vita. Da fervente cattolico risuona in me il discorso che, Papa Francesco, ha pronunciato nel gennaio 2023, sul significativo tema “Intelligenza artificiale e pace” in cui ci è stato ricordato, con grande lungimiranza, che “l’intelligenza artificiale, quindi, deve essere intesa come una galassia di realtà diverse e non possiamo presumere a priori che il suo sviluppo apporti un contributo benefico al futuro dell’umanità e alla pace tra i popoli. Tale risultato positivo sarà possibile solo se ci dimostreremo capaci di agire in modo responsabile e di rispettare valori umani fondamentali come l’inclusione, la trasparenza, la sicurezza, l’equità, la riservatezza e l’affidabilità”. Queste parole, per ogni persona animata da spirito di fraternità, devono costituire una salda guida per l’utilizzo di ogni nuova tecnologia che, senza se e senza ma, non può prescindere dal rispetto della dignità umana e dalla ricerca incessante della pace. Se saremo in grado di fare questo, l’IA, sarà uno strumento sempre più utile ma, in caso contrario, potrebbe diventare fonte di ulteriori disuguaglianze. Sta a noi dimostrare di avere la maturità adatta e, soprattutto, una volontà autenticamente inclusiva e orientata alla tutela della nostra “Casa comune”.

Pietro Giordani

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