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Perquisizioni su una nave di Save the Children

Una perquisizione a tappeto quella avvenuta a bordo della “Vos Hestia”, la nave di Save the Children impegnata nel soccorso in mare dei migranti. Gli agenti del Servizio centrale operativo della Polizia (Sco) hanno atteso per qualche giorno il bastimento al molo di Catania, dove è attraccato questa mattina a seguito di problemi tecnici:immediati i controlli su ponte, stiva e cambusa, secondo quanto stabilito da una disposizione della Procura di Trapani che, da mesi, ha avviato un’indagine sulle ong operanti sulla rotta del Mediterraneo centrale, alcune delle quali sospettate di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Già ad agosto, la procura di Trapani aveva disposto il sequestro della nave “Iuventa”, impiegata dalla organizzazione tedesca Jugend Rettet, accusata di contatti con i trafficanti nonostante abbia sempre respinto tali accuse.

Materiale requisito all’ong

Poco più di un mese fa, anche li nome di Marco Amato, comandante della “Vos Hestia”, era finito iscritto nel registro degli indagati, con la medesima accusa formulata nei confronti dell’equipaggio della “Iuventa”. Le attenzioni della Procura erano convogliate su Amato a seguito di una segnalazione giunta da un funzionario della Imi security service, a sua volta messo in allerta da alcune mail giunte dal personale di sicurezza della nave. A bordo della “Vos Hestia”, peraltro, avrebbe agito per una quarantina di giorni anche un agente infiltrato il quale avrebbe permesso, attraverso una serie di riprese, filmati e fotografie, di ottenere una panoramica completa dei soccorsi in mare, materiali che sarebbero successivamente finiti in mano dei procuratori.

StC: “Flussi di migranti ridotti, operazioni sospese”

Al momento, la nave non è sotto sequestro ma gli addetti delle Forze dell’ordine hanno requisito numerosi materiali come libri di bordo e pc i quali, secondo la Procura, potrebbero rappresentare elementi utili all’indagine. Alle accuse formulate durante l’inchiesta, però, Save the Children si è sempre detta estranea,sostenendo di non aver mai favorito l’immigrazione clandestina in quanto i propri interventi sono sempre stati coordinati dalla Centrale operativa della Guardia Costiera italiana: “L’operazione di oggi – hanno spiegato dalla ong – è relativa a una ricerca di materiali per reati che, allo stato attuale, non riguardano Save the Children. Infatti, come si evince dallo stesso decreto di perquisizione, la documentazione oggetto di ricerca è relativa a presunte condotte illecite commesse da terze persone”. Nel frattempo, “dopo aver valutato attentamente la riduzione del flusso dei migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo centrale per raggiungere l’Europa”, ha deciso, “come pianificato, di sospendere le operazioni in mare”.

redazione

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