L’Europa dà i voti all’Italia: Pil rivisto al rialzo, “positivo l’impegno sui conti”

La Commissione Europea rivede al rialzo la crescita dell’Italia del 2016, da +0,7% a +0,9%. Restano stabili, invece, le previsioni per il 2017, con un Pil invariato a +0,9%, mentre per il 2018 la stima sale dall’1 all’1,1%. Così le previsioni economiche d’inverno Ue, che evidenziano una “crescita stabile ma modesta” trainata da “tassi d’interesse reali bassi e una domanda esterna più forte” ma dove “debolezze strutturali ostacolano una ripresa più forte”.

In Italia i rapporti deficit-Pil e debito Pil restano “sostanzialmente stabili“, con il primo rivisto leggermente al ribasso per il 2016 (a 2,3% dal 2,4% delle previsioni di autunno), mentre resta invariato a 2,4% per il 2017. Anche il debito è rivisto leggermente al ribasso per il 2016 a 132,8% da 133%, mentre sale a 133,3% nel 2017 da 133,1%. Nelle sue previsioni Bruxelles precisa di “prendere nota positiva dell’impegno” per il varo di misure correttive che però “saranno conteggiate solo quando dettagliate”.

La disoccupazione in Italia “resta alta” mentre “rallenta” l’occupazione rispetto ai due anni precedenti a causa “della fine dagli incentivi fiscali per le nuove assunzioni”. La Commissione rivede al rialzo la disoccupazione per il 2016 (da 11,5 a 11,7%), così come per il 2017 (da 11,4% a 11,6%. Nel 2018 è prevista all’11,4% contro l’11,3 precedente. Comunque “le riforme passate – per Bruxelles – sosterranno l’occupazione nel 2017-2018″.

Secondo la Commissione Ue “l’incertezza politica e il lento aggiustamento del settore bancario pongono rischi al ribasso alle prospettive di crescita dell’Italia”. Tuttavia “un forte impulso potrebbe ancora avvenire dalla domanda esterna”. Per Bruxelles il surplus delle partite correnti calerà dal 2,7% del pil del 2016 all’1,8% nel 2018. Gli investimenti dovrebbero invece crescere del 2,4% beneficiando delle misure della legge di bilancio 2017.

La Commissione Ue “prende nota positivamente dell’impegno preso dal governo per adottare misure di bilancio aggiuntive per un valore complessivo dello 0,2% del Pil entro aprile 2017″. Le misure aggiuntive, precisa poi Bruxelles, saranno però “prese in conto non appena saranno disponibili sufficienti dettagli” per valutarne l’impatto.