La Procura chiede il rinvio a giudizio per 7 persone

La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per sette persone nell'ambito della maxi inchiesta sul caso Consip, acronimo di “Concessionaria Servizi Informativi Pubblici”. Potrebbero finire sotto processo l'ex ministro Luca Lotti, l'ex comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette, il generale dell'Arma Emanuele Saltalamacchia, l'imprenditore Carlo Russo, Filippo Vannoni, l'ex maggiore del Noe Gian Paolo Scafarto e l'ex colonnello dell'Arma, Alessandro Sessa. 

Consip è la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana; è una società per azioni il cui unico azionista è il Ministero dell'economia e delle finanze del governo italiano ed opera nell’esclusivo interesse dello Stato. Da fine 2016 inizia una inchiesta relativa a un presunto caso di corruzione di un dirigente della società da parte dell'imprenditore campano Alfredo Romeo. L'inchiesta riguarda anche il ministro dello sport Luca Lotti e il comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette poiché potrebbero aver rivelato l'esistenza dell'indagine all'amministratore delegato di Consip, Luigi Marroni e al presidente Luigi Ferrara.

Nei confronti di Lotti i pm di piazzale Clodio contestano il reato di favoreggiamento così come per Saltalamacchia e Vannoni. Per Del Sette il reato ipotizzato è quello di rivelazione del segreto d'ufficio, a Russo i pm, invece, contestano il reato di millantato credito. Scafarto rischia il processo per l'accusa di rivelazione del segreto d'ufficio,falso e depistaggio. Quest'ultima fattispecie è contestata a Sessa. Nei confronti di Tiziano Renzi – padre del Segretario Pd Matteo – la procura, nell'ambito della chiusura dell'indagine il 29 ottobre scorso, ha sollecitato l'archiviazione.