Da Montecitorio è arrivato il primo sì alla riforma del codice della strada. Il testo è stato approvato con 249 sì e 9 no. Ora la palla passa al Senato. Se, come sembra, anche palazzo Madama dovesse allinearsi alla deliberazione della Camera una nuova legge disciplinerà gli automobilisti italiani.
Diverse le misure introdotte, a partire dall’ergastolo della patente. Quest’ultima sarà infatti revocata in caso di omicidio colposo causato da una violazione della normativa stradale o da guida in stato di ebbrezza per il consumo di sostanze alcoliche o stupefacenti. La delega al governo prevede poi la possibilità di introdurre nel codice penale una fattispecie autonoma di reato per l’omicidio stradale.
Altre novità sono la possibilità di devolvere una quota non inferiore al 15% dei proventi delle multe a un fondo per intensificare i controlli e a uno per il finanziamento di un piano nazionale per la sicurezza alla guida. Il governo potrà anche valutare se ridurre a 30 Km orari il limite di velocità nei centri urbani (attualmente fissato a 50 km/h). Buone notizie dal fronte delle strisce blu. La sanzione per chi vi sosta oltre il tempo consentito non sarà fissa ma proporzionale alla durata delle violazione.
Verrà poi creata una banca dati unica delle infrazioni stradali, ed i dati su veicoli e patenti potranno essere utilizzati liberamente in formato open source. Ulteriori misure riguardano la tutela dei ciclisti, la regolamentazione del car pooling, multe per chi occupa le strisce rosa (riservate a mamme e donne incinte) e un controllo telematico delle assicurazioni.
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