“I fondi Ue sono fondamentali per aiutare i poveri”

L'aiuto che arriva dai fondi dell'Ue è fondamentale per il recupero del cibo ancora buono non più commercializzato da distribuire ai poveri e ridurre lo spreco alimentare”, afferma Marco Lucchini, segretario generale della Fondazione Banco Alimentare all’incontro con i rappresentanti delle federazioni europee dei banchi alimentari sul futuro del Fondo di aiuti europei agli indigenti (Fead) nel prossimo bilancio europeo. “Non è sicuro se il fondo ci sarà ancora, ma in Italia ci sono 5 milioni di persone in povertà che hanno bisogno di aiuto per avere un pranzo e una cena tutti i giorni”, spiega.  Secondo i dati raccolti dalle organizzazioni, i poveri in Italia sono raddoppiati dall'inizio della crisi: tra il 2008 e il 2009 erano 2 milioni e mezzo. Nel 2018 gli aiuti hanno permesso il recupero quotidiano di cibo e la distribuzione di 90mila tonnellate di alimenti raggiungendo oltre un milione e mezzo di persone in condizioni indigenti. In Italia i minori che hanno problemi quotidiani di alimentazione sono 1 milione e 900mila. “Nel prossimo bilancio è necessario un maggiore impegno dei Paesi Ue nella lotta alle diseguaglianze sociali, si devono destinare più risorse per i poveri, soprattutto per i bambini”, afferma Brando Benifei eurodeputato del Partito Democratico.

L’Sos del Pontefice

Al Programma mondiale alimentare (Pam) ha inviato un forte invito a mettere in comune, senza perdere tempo, risorse e idee per realizzare uno stile di vita che dia al cibo l'importanza che merita, quale frutto della Madre Terra, indispensabile per il futuro dell'umanità. “Il contrasto tra spreco alimentare e fame, tra cultura dello scarto e stili di vita rispettosi del valore del cibo – riferisce Vatican News -. Questo al centro del messaggio che il Papa ha fatto giungere a David M. Beasley, direttore esecutivo del Pam, la principale organizzazione umanitaria e agenzia delle Nazioni Unite impegnata nell' assistenza alimentare nelle emergenze e nel miglioramento della nutrizione in tutto il mondo”. Il Pontefice richiama l’esigenza di iniziative concrete per contrastare la fame e lo spreco che “grava sempre più sulle coscienze”, auspicando che in tanti si risvegli il desiderio di costruire un “mondo migliore sotto il vessillo della fraternità, della giustizia e della pace”.

Gli obiettivi fissati

Francesco, evidenzia Vatican News, ribadisce il grande ostacolo alla nutrizione dell'umanità, quello che Giovanni Paolo II chiamava il “paradosso dell'abbondanza” tra chi manca di cibo sufficiente e sano e chi il cibo lo spreca. “Il paradosso – osserva il Pontefice – implica meccanismi di superficialità, negligenza ed egoismo che sono alla base della cultura dello scarto. Se non riconosciamo questa dinamica e non cerchiamo di contenerla, sarà difficile rispettare gli impegni dell’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico e realizzare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”.  Ognuno, è il richiamo del Papa, e non solo governi e organizzazioni internazionali, ha la “responsabilità” di raggiungere gli obiettivi fissati a livello internazionale. Francesco si appella a famiglie, scuole e mass media che, dice, devono educare e sensibilizzare a tale riguardo. Dunque “nessuno è esente” dal combattere una cultura “che opprime così tante persone”, specialmente poveri e vulnerabili.

Il diritto a un’alimentazione sana e sostenibile

Secondo Francesco lo spreco alimentare lede la vita e impedisce il progresso dei popoli. Per un futuro che non lasci indietro nessuno, avverte il Pontefice, serve un presente che rifiuti lo spreco del cibo: “Insieme, senza perdere tempo, unendo risorse e idee, possiamo introdurre uno stile di vita che dia al cibo l’importanza che merita. Questo nuovo stile di vita consiste nell’apprezzare adeguatamente ciò che Madre Terra ci dona, e avrà un impatto sull’umanità nel suo insieme”. Ogni essere umano “ha diritto ad una alimentazione sana e sostenibile“.