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Ferrari, l’addio di Montezemolo e le rassicurazioni di Marchionne “resta italiana”

Passaggio di testimone tra Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Ferrari per 23 anni, e Sergio Marchionne oggi a Maranello. “La rossa è cresciuta molto e ringrazio alcune persone, da Felisa che è e resterà l’amministratore delegato, a Piero Ferrari”. I ringraziamenti dell’ex patron sono andati anche a Mario Mairano e “per un ciclo di vittorie indimenticabili a Jean Todt”. “Devo ringraziare e ricordare – ha aggiunto – un pilota straordinario che più di ogni altro ha fatto la storia di questa azienda, che è Michael Schumacher, con cui ho condiviso anni difficilissimi. Ma è inutile guardare indietro. Per me è una giornata importantissima, la Ferrari insieme alla mia famiglia, è la cosa più importante della mia vita”.

Si è poi commosso salutando operai e dirigenti della casa automobilistica. Dopo la conferenza stampa nella sede del Museo Ferrari a Maranello, infatti, il presidente dimissionario è tornato nella sede del Cavallino per comunicare di persona la sua decisione di lasciare l’azienda il prossimo 13 ottobre. Ora per lui potrebbe iniziare una nuova avventura in Alitalia, “E’ una possibilità”, ha ammesso.

Marchionne dal canto suo ha escluso in modo netto l’ipotesi di una integrazione con Fiat-Chrysler, aggiungendo: “La Ferrari è nata e morirà italiana. Se qualcosa venisse prodotto fuori da questo stabilimento sarebbe osceno, totalmente inconcepibile”. A Maranello, ha proseguito Marchionne, “vogliamo conservare l’integrità strategica per andare avanti. L’Indipendenza operativa non sarà mai messa in discussione”.

E sulla Formula 1 ha detto: “Non credo che questa sarà una grande stagione, mettiamoci l’anima in pace. Credo nella gestione sportiva di questa azienda, i successi arriveranno. Ci siamo incontrati con Mattiacci. C’è un lavoro in corso e c’è un cantiere aperto. C’è un problema di motore. C’è un grande lavoro che va avanti”.

Sara Sbaffi

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