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Due finanzieri a capo dei Servizi segreti

Ci saranno due ufficiali della Guardia di Finanza a capo dei servizi segreti italiani: il generale di divisione delle Fiamme gialle Gennaro Vecchione, infatti, è il nuovo direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), in sostituzione del prefetto Alessandro Pansa. Nel ruolo di direttore dell'Aise, invece, prenderà servizio Luciano Carta (generale di corpo d'annata), finora vicedirettore della stessa, sostituendo Alberto Manenti. E' in assoluto la prima volta che nei due ruoli chiave dei Servizi segreti si posizionano due ufficiali delle Fiamme gialle: a stabilirlo, nel corso di una riunione a Palazzo Chigi, il Comitato Interministeriale di Sicurezza della Repubblica (Cisr). Al vertice conclusivo hanno preso parte, assieme al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, anche i due vicepremier Di Maio e Salvini e i ministri Bonafede (Giustizia), Trenta (Difesa) e Tria (Economia).

Le nuove frontiere dell'intelligence

Una decisione presa al termine di negoziati tutt'altro che semplici e che, alla fine, riserva la sorpresa di vedere due personalità appartenenti allo stesso corpo a capo di Dis e Aise, laddove la politica governativa in passato prediligeva un'equiparazione di forze tra le varie forze di Polizia e corpi militari. Una scelta, quella dei due finanzieri, che comunque non sembra casuale: da un lato, infatti, l'ascesa di una maggiore formazione (e informazione) sull'intelligence di tipo economico ha reso necessarie due figure competeneti nell'ambito; dall'altro, lo sviluppo dei mercati ha reso impellente il bisogno di un servizio a tutela dei server delle aziende, spesso nel mirino di hacker informatici. L'attività della Gdf, in questo senso, prevede il potenziamento delle misure contro gli attacchi web e la cybersecurity.

Il vertice dopo la Libia

Pare che la principale pressione affinché il Consiglio si adoperasse a un avvicendamento così netto sarebbe stato Matteo Salvini a metterla in pratica, in disaccordo con quelle che finora erano stati i protocolli e spiegando a suo tempo che “è incredibile che dopo un voto che ha cambiato equilibri e volto al paese, cacciato ministri, ci sia un governo delegittimato che mette mano a rinnovi di incarichi importanti e non urgenti come quelli dei Servizi”. Nemmeno lil vertice post-incontro sulla Libia è stato un caso, poiché pare si fosse stabilito di posticiparlo intenzionalmente dopo l'incontro sul Paese nordafricano, per il quale Manenti aveva fornito testimonianze in prima linea. A ogni modo, anche dai 5 stelle, arriva il commento: “Con il cambiamento di oggi si apre una nuova pagina per il comparto intelligence italiano”, ha detto il portavoce canaedse.

 

redazione

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