Salvini “contro” Di Maio, un contrasto a distanza che nemmeno la pausa di riflessione del Vinitaly è riuscita ad ammorbidire e che, nelle ultime ore post-consultazioni, sta di fatto creando l'impasse politico dal quale l'Italia fatica a uscire. Il leader della Lega, così come quello del Movimento 5 stelle, giostrano sul fronte dello scontro ribadendo a più riprese le loro posizioni: “Io dialogo con tutti – ha detto il segretario del Carroccio – ma l'unico punto fermo è che con il Pd non si può fare nulla. A Calenda (che aveva auspicato un coinvolgimento dei dem in un governo di transizione, ndr) dico, mamma mia! Un governo con chi ha approvato la Fornero o vuole gli immigrati che cosa potrebbe fare?”. Ma la linea di Salvini resta fedele alla coalizione di Centrodestra e, ora come nei giorni scorsi, questo resta il vero punto in cui i due campi si respingono.
Di Maio lo ribadisce, nella registrazione di “Otto e mezzo” su La7: “Salvini si assume una responsabilità storica nel legarsi a Berlusconi: ci sta dicendo che per aspettare i comodi di Matteo Salvini avremo il governo il 15 maggio? Aspetto qualche altro giorno, poi uno di questi due forni si chiude. Non aspetto chi fa campagna elettorale sulla pelle degli italiani”. Il riferimento del capo politico M5s è sia all'ipotetica linea di dialogo esistente con il Partito democratico ma, a grandi linee, anche con la stessa Lega: “Salvini la smetta di ostentare un'unione nel Centrodestra che non c'è – ha insistito Di Maio -. Se continua a propinare quest'idea del Centrodestra fa male al Paese perché porterebbe tutte le diversità in un governo”. Una linea, quella di Salvini, che secondo il leader pentastellato sarebbe dunque di ostacolo alla formazione di un esecutivo a breve, come invece auspicato a più riprese dal segretario del Carroccio.
Ma il discorso di Di Maio mostra una certa vena di ottimismo: “Non parlo al passato perché penso e spero di portare a casa l'accordo sul contratto alla tedesca, con una o l'altra forza a cui lo abbiamo proposto”. E sul suo avvicinamento tentato verso Salvini: “Io non ho mai voluto dividere il Centrodestra, perché non lo considero una cosa sola: nessuno ha votato Centrodestra: milioni di italiani hanno votato per Salvini, qualche milione per Forza Italia e qualche altro milione per Meloni”. Nemmeno la prospettiva di un ritorno al voto incute timore al leader M5s: “Potremmo aumentare ancora e aspirare al 40%, ma voglio capitalizzare in questa legislatura questo consenso per andare al governo e cambiare le cose”.
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