Non c'è pace nel governo slovacco, ancora alle prese con il caso legato all'omicidio del giornalista d'inchiesta Jan Kuciak e della sua fidanzata Martina Kusnirova.
Il nuovo ministro dell'Interno slovacco, Tomas Drucker, ha rassegnato le proprie dimissioni. Una decisione presa, appena tre settimane dopo aver assunto l'incarico, perché non è stato in grado di licenziare il capo della polizia, Tibor Gaspar, come invece richiesto dalla popolazione che manifesta da diversi giorni nell'ambito della crisi politica scatenata dall'omicidio. “Non ho trovato ragioni per licenziare il presidente della polizia”, ha dichiarato, secondo quanto scrive The Slovak Spectator, prima di annunciare il suo passo indietro. “Ho deciso – ha aggiunto – di dimettermi da ministro dell’Interno e creare così spazio per un’altra persona che affronti la questione”. Il ministro ha inoltre detto di considerare più importante “la mia personale integrità della mia posizione”.
Drucker è il secondo ministro dell'Interno a lasciare l'incarico nel caso Kuciak che prima della sua morte indagava sulla corruzione del governo e sui presunti legami con la criminalità organizzata.
Il ministro ha dichiarato anche di assumersi la responsabilità politica per non essere stato in grado di calmare la situazione nel Paese. La coalizione a tre partiti del primo ministro Robert Fico si è dimessa dopo le grandi proteste di piazza scatenate dall'uccisione. Drucker era stato scelto dal nuovo primo ministro Peter Pellegrini in un governo composto dagli stessi tre partiti di Fico.
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