Di Maio presenta la “lista nera” degli “impresentabili”

Una vera e propria “lista nera” è quella che Luigi Di Maio, leader del M5S, da Cagliari presenta. “Noi abbiamo tutti incensurati, sono gli altri che hanno una serie di impresentabili dei quali chiediamo il ritiro dalle liste”, afferma il giovane campano. In particolare, “chiedo a Matteo Renzi di far ritirare i suoi dalle liste, gente che è sotto processo per reati gravi e che ha fatto azioni politiche indegne. A loro daremo lo stesso modulo che ha compilato ieri Emanuele Dessì come atto di impegno per rinunciare alla sua candidatura”. Tra quelli che Di Maio considera “impresentabili” ci sono il ministro per lo Spor Luca Lotti, “indagato nel caso Consip”, il vecchio leader della Lega Umberto Bossi e Roberto Formigoni, si contano poi il forzista Luigi Cesaro e Franco Alfieri, del Pd.

Centrosinistra

Sempre nel centrosinistra, il M5S ha messo all'indice Luciano D'Alfonso, “governatore della Regione Abruzzo, indagato a Pescara e a L'Aquila, per una inchiesta su appalti regionali e sul recupero del complesso che ha ospitato il mercato ortofrutticolo pescarese”. Indice puntato anche verso il ligure Vito Vattuone “che ha dal 29 gennaio scorso – si legge sempre sul blog – una richiesta di rinvio a giudizio, capolista del Pd nel collegio plurinominale per il Senato in Liguria, uno dei tanti politici candidati e coinvolti nelle vicende sui rimborsi regionali”. Il pentastellati se la prendono anche con De Luca junior, candidato nel collegio di Salerno. Il “centrosinistra – rimarca Di Maio – ha rinnegato la lezione di Berlinguer sulla questione morale”.

Centrodestra

Oltre ai già citati Formigoni e Bossi, nel centrodestra Di Maio cita Antonio Angelucci, “premiato per la sua assidua presenza in Parlamento (99.59% di assenze) e per i risultati – scrive il leader M5S – sul fronte giudiziario con una condanna in primo grado a un anno e 4 mesi per falso e tentata truffa per i contributi pubblici percepiti tra il 2006 e il 2007 per i quotidiani 'Libero' e 'Il Riformista'; oltre un indagine in corso in merito a un'inchiesta sugli appalti nella sanità della procura di Roma”. E poi Ugo Cappellacci e Michele Iorio.

Stampa nel mirino

Nel mirino di Di Maio la stampa. “Tutti i giornali italiani per giorni hanno sbattuto in prima pagina tutta la vita di Emanuele Dessì, cittadino incensurato candidato al Senato con il MoVimento 5 Stelle” e che ha accettato – ricorda Di Maio – di rinunciare al seggio, mentre sul capolista Giggino 'a purpetta (Luigi Cesaro, ndr), esponente del centrodestra, hanno “osservato un omertoso silenzio, un insulto ai lettori”.