Due scrutini, nessun presidente. Si è conclusa con un nulla di fatto la prima giornata di votazioni per l'elezione del presidente dell'Assemblea regionale siciliana (Ars): non ce l'ha fatta per un soffio Gianfranco Micciché, sia al primo che al secondo turno, nonostante in quest'ultimo bastasse la metà più uno dei votanti. Un deficit di una manciata di voti al primo scrutinio (33 contro i 47 previsti) e di appena un voto (35 sui 36 necessari) al secondo: numeri decisivi tuttavia per mancare l'elezione al ruolo presidenziale. Fondamentale, in questo senso, la mancata risposta del Pd all'appello dei votanti. Tutto rinviato dunque alla giornata di domani, perlomeno per la nomina del presidente (con la terza votazione prevista in mattinata): la seduta odierna ha infatti permesso alla XVII legislatura di insediarsi al governo della Sicilia, alla presenza del neoeletto presidente Nello Musumeci e della sua squadra.
Al termine della terza sessione di voto sarà necessario, per i candidati, ottenere la maggioranza assoluta dei votanti: qualora dovesse mancare tale requisito, si procederà al ballottaggio tra i due deputati più votati, tra i quali verrà eletto colui che otterrà il maggior numero di preferenze. Al momento, l'indiziato numero uno resta proprio Micciché del Centrodestra, da molti dato vincente già nella votazione odierna: nella seconda, peraltro, era apparso decisivo l'intervento in favore della maggioranza di Nicola D'Agostino ed Edmondo Tamajo. Allo spoglio delle schede, però, al candidato è stata riservata l'amara sorpresa di un'elezione mancata per il rotto della cuffia, con l'ombra dei franchi tiratori che man mano andava ad allungarsi sulla votazione.
Il nome di Micciché resta tuttavia il favorito anche per la giornata di domani e per l'eventuale ballottaggio. Va tenuta d'occhio, a ogni modo, la possibilità che il Partito democratico tratti con il M5S (i cui deputati hanno votato per se stessi sia alla prima votazione che alla seconda) per proporre un nome da contrapporre al Centrodestra e, in caso, per capire se vi sia o meno la possibilità di qualche franco tiratore (il sospetto è che ve ne siano stati almeno due nella prima sessione, a voto segreto). Per saperne di più non resta che attendere la prossima votazione, prevista in Assemblea per le ore 11.
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