“I toni di indignazione che la politica intera ha levato all’esplodere dell’ennesimo gravissimo scandalo stridono con la debolezza delle annunciate proposte governative: aumento della pena e limiti al patteggiamento“. Sono dure le parole del presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli, sulle misure varate dall’esecutivo per contrastare la corruzione. “Oggi i toni indignati vorrebbero rimediare alla debolezza delle riforme, per altro in larga parte più annunciate che realizzate – ha spiegato Sabelli al comitato direttivo centrale- Dunque, al Governo noi chiediamo meno stupore e scandalo e più determinazione”.
Secondo il numero uno dell’Anm servono “non modesti ritocchi inseriti in fretta in qualche ampia proposta di legge”, ma interventi efficaci sulla funzionalità del processo penale”. Quanto alla spinosa questione della responsabilità civile dei magistrati per Sabelli si tratta di “una specie di ossessione della politica da almeno 30 anni”. Anche dopo le modifiche al testo poi approvato dal Senato per un chiarimento interpretativo, l’Anm rimane critica sull’abolizione del filtro di ammissibilità e sulla nuova causa di responsabilità da travisamento del fatto o delle prove
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