E'un momento complicato per la politica italiana, in ballo fra urgenze di governo e una Manovra che continua a far discutere, specie dopo il crack dell'audio contro il Mef attribuito al portavoce della presidenza del Consiglio, Rocco Casalino. Una dichiarazione che metterebbe nel mirino proprio la Manovra e, nondimeno, il ministro Tria qualora non riuscisse a trovare i fondi necessari: “La pubblicazione viola il principio costituzionale di tutela della riservatezza delle comunicazioni – ha detto Casalino a sua difesa – e, se fosse accertato che sia stata volontariamente diffusa ad opera dei destinatari del messaggio, viola le più elementari regole deontologiche che impongono riserbo in questa tipologia di scambi di opinioni”. Nel frattempo, sulla vicenda prova a quietare gli animi anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il quale da San Giovanni Rotondo ribadisce di aver “fiducia in tutti i ministri. Ho letto di qualche polemica ma lasciano il tempo che trovano”.
Dichiarazione lampo che, a ogni modo, non va a sanare il grave strappo aperto anche se, sulla Manovra, il premier scaccia i fantasmi che vedrebbero il rischio che questa si complichi ulteriormente: “Andiamo oltre sterili polemiche, che di certo non aiutano. Vogliamo fare una Manovra nell'interesse di tutti, realizzeremo tutti i punti significativi del programma annunciato ai cittadini, scrivendoli nel contratto di governo”. E precisa: “La Manovra non deve essere miracolosa, ma utile al Paese, coraggiosa, seria, razionale, ben costruita… La burocrazia, le cosiddette strutture amministrative sono al servizio delle nostre iniziative, spetta a noi dare l’indirizzo, il dialogo è serrato. Stiamo lavorando – assicura – con estremo impegno. Abbiamo una Manovra, abbiamo un decreto sulle emergenze e abbiamo necessità di intervenire con celerità perché ce lo chiede la gente, le persone che stanno soffrendo”.
A proposito del Decreto emergenze, Conte ha spiegato che il “cerchio si sta chiudendo” e che “stiamo aspettando gli ultimi rilievi per trasmetterlo a brevissimo al Quirinale, perché possa andare in Gazzetta Ufficiale”. Infine, una battuta anche sul reddito di cittadinanza, altro punto focale in vista della legge di Bilancio: “Non entro nei dettagli, stiamo valutando tutti gli aspetti tecnici”. Sull'ipotesi di sforare il deficit, tuttavia, Conte si astiene dal dare giudizi: “Non parlo di decimali”.
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