Conte, affondo sull'asse franco-tedesco

L'opinione pubblica europea per anni ha considerato il 'progetto europeo' come lo strumento per affrontare queste sfide e proteggere dal loro impatto negativo”; ma oggi “sta mettendo in dubbio la sua validità e credibilità”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel suo intervento al World economic forum di Davos, in Svizzera, dove ha tenuto il punto sulla linea europea in seguito al trattato di Aquisgrana sottoscritto da Merkel e Macron, ma anche tirato le somme della prima tranche del suo governo. Ed è proprio sulle politiche europee che il premier si è mostrato particolarmente critico, indicando nel “crescente debito pubblico” e nella “frugalità di bilancio che ha frenato la crescita del Pil” il costo dell'implementazione dell'Euro. Una situazione alla quale gli italiani hanno risposto con pazienza “dando fiducia alle istituzioni politiche e tecniche europee” e non mostrando mai risentimento con segnali eclatanti: “Al contrario, hanno utilizzato il voto democratico per sconfiggere le vecchie élite e sostenere coloro i quali suggeriscono strade alternative per tornare su un sentiero di prosperità. Il mio governo costituisce la risposta istituzionale al desiderio degli italiani di trovare una nuova prospettiva per il futuro”. Per il premier “C'è una parola chiave attorno alla quale abbiamo costruito la nostra visione politica e l'attività, e quella parola è 'popolo'”. Sull'Italia, nonostante le previsioni tutt'altro che ottimistiche di Fmi e Bankitalia, il premier resta fiducioso “che la nostra crescita economica sarà superiore a quanto previsto nella legge di bilancio. Penso possa essere dell'1,2%, 1,5%”.

Critica all'asse Parigi-Berlino

Non a un singolo Stato membro ma all'intera Ue. La vede così il premier Conte sulla questione del seggio permanente alle Nazioni Unite, tema sul quale si discosta sensibilmente dalla posizione franco-tedesca: “Parliamo tanto di ideali europei, ma poi bisogna essere coerenti, altrimenti non si è più credibili – ha detto il presidente del Consiglio al Forum di Davos, al termine di un pranzo con i ministri Tria e Moavero -. Oggi leggiamo il testo del trattato franco-tedesco sottoscritto ad Aquisgrana, molto ricco di riferimenti all’Unione europea. Solo che poi si precisa che la priorità della diplomazia franco-tedesca è allargare il consiglio di sicurezza Onu a un singolo stato membro dell’Unione. Non si è però sempre detto che l’Unione europea dovrebbe avere un proprio seggio permanente?”. Un punto sul quale Conte ha le idee chiare: “Il nostro obiettivo non può essere quello di dare un seggio permanente in più a un singolo Paese europeo, altrimenti ammettiamolo con franchezza: esiste una retorica europeista”.

Caso Fincantieri

Ma, per quanto riguarda la Francia, il premier non ha risparmiato un affondo anche sulla vicenda Fincantieri, parlando ai cronisti dell'accordo stipulato nel 2017 con Stx, attenzionato dall'Antitrust: “E' paradossale che proprio mentre si crea un campione europeo della cantieristica per competere più efficacemente sui mercati mondiali come il gruppo Fincantieri-Stx, da parte della Francia si coinvolga la Commissione europea in modo così ambiguo”. Una logica che, secondo Conte, “in questo atteggiamento appare davvero poco comprensibile”. Parole dirette che hanno preceduto il suo intervento al World economic forum, al quale debutterà assieme al ministro del Mef Giovanni Tria, atteso a un panel sull'Europa partecipato anche dal Commissario agli Affari economici dell'Ue, Pierre Moscovici.

Colloquio con Bolsonaro

Nel frattempo, Conte si è intrattenuto privatamente con il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, con il quale si è parlato anche del recente caso Battisti. Secondo quanto riferito da alcune fonti, dal colloquio sarebbe emersa l'intenzione di dar vita a una maggiore collaborazione militare con Brasilia, con la vendita da parte dell'Italia di fregate classe 'Fremm' e blindati Iveco. Attenzione, inoltre, verrà dedicata all'assistenza per l'export in Europa da parte del Brasile.