Consulta, nuova fumata nera. Caramazza e Violante non passano

Continua lo stallo per l’elezione dei due giudici della Consulta. La sedicesima fumata nera è arrivata dal Parlamento riunito stamattina in seduta comune. Nessun candidato ha raggiunto il quorum richiesto dei 3/5 dei componenti dell’Assemblea, pari a 570 voti. Nella serata di ieri sembrava che si fosse arrivati a un accordo per sbloccare l’impasse con il ticket Violante – Scaramazza, ma a provocare l’affossamento del ‘duo’ promosso da Forza Italia e Partito Democratico è stato il parere contrario di alcuni forzisti che non hanno apprezzato la scelta di Ignazio Francesco Caramazza, avvocato generale dello Stato e candidato dell’ultima ora del partito di Silvio Berlusconi. Alcuni senatori e deputati di Fi, infatti, non hanno condiviso la decisione del partito di sostituire Donato Bruno, mentre il Pd ha confermato il suo candidato. Il cambio, riferiscono, doveva arrivare da entrambi gli schieramenti e convergere verso due nomi autorevoli ma non politici.

La Corte costituzionale non può riunirsi senza i due membri e a nulla sono valsi finora gli appelli del presidente Napolitano e di Pietro Grasso. Oggi i votanti sono stati 804, 50 in meno di quanti avevano risposto all’appello nelle precedenti votazioni. Le preferenze per Violante sono state 511, 450 quelle per Caramazza. Pur essendosi ritirato dalla corsa Donato Bruno ha preso comunque 66 voti, 22 preferenze sono andate a Lorenza Carlassarre, 12 ad Alessandro Pace e 8 a Michele Ainis. Le bianche sono state 144, le nulle 42 e 37 i voti dispersi. Il Parlamento in seduta comune tornerà a votare martedì 7 ottobre alle 13, ha comunicato all’Aula il vicepresidente di turno della Camera, Luigi Di Maio.

Contro il candidato Pd si è scagliato il leader M5s, Beppe Grillo: “Violante non ha requisiti per essere giudice della Consulta. Che aspetta Napolitano a intervenire? Qualcuno lo svegli”, ha scritto su Twitter.