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Cdm di fuoco, Conte replica a Giorgetti

E'un'ennesima giornata complicata per il governo italiano ma, questa volta, dall'aria che tira il Consiglio dei ministri in due tempi, partito alle 16, sarà soprattutto un'occasione di confronto fra le varie componenti della maggioranza, costrette a fare i conti con un clima di tensione che continua ad accompagnare i giorni che portano alle Elezioni europee. Stavolta, a scendere in campo è lo stesso premier Giuseppe Conte, chiamato in causa da un attacco del sottosegretario Giancarlo Giorgetti che, in un'intervista a La Stampa, ha accusato il presidente del Consiglio di non essere imparziale e, nondimeno, di parteggiare per il Movimento 5 stelle. Parole che hanno provocato l'irritazione di Conte che, in qualche modo, ha rinviato confronti e discussioni al Cdm: “C'è una grammatica costituzionale – ha detto -: se si mette in dubbio l'imparzialità e l'operato del presidente del Consiglio si mette in discussione anche l'azione di governo e allora bisogna farlo in base a percorsi chiari e trasparenti. Le sedi ufficiali sono innanzitutto il Consiglio dei ministri e in prospettiva anche il Parlamento. Non possiamo accettare allusioni, insinuazioni affidate alla stampa con una mezza intervista, un mezzo video su facebook. Chi lo fa se ne assuma conseguentemente la responsabilità”.

Conte: “Il premier resta fuori della dialettica”

Le parole del premier, inevitabilmente, contribuiscono a tenere particolarmente calda l'atmosfera del Consiglio, ancora prima che inizi. Durante il suo sopralluogo nelle zone terremotate del Centro Italia, Conte ha chiarito “che il premier, sin dal principio di questa competizione elettorale, è rimasto sempre al di fuori della dialettica: questo ci tengo a precisarlo perché non troverete mai una mia dichiarazione a favore di una forza politica o dell’altra. Adesso nel rush finale vedo che le reazioni emotive si sono fatte più accese”. E sull'imparzialità mostrata da Conte si è espresso anche il vicepremier Matteo Salvini, il quale si è posto a difesa del presidente senza tuttavia prendere le distanze dall'affondo del sottosegretario: “Io non smentisco mai Giorgetti. In medio stat virtus”.

De Micheli: “Conte tragga le conseguenze”

Una situazione di tensione che non è sfuggita alle opposizioni, con la vicesegretaria del Partito democratico, Paola De Micheli, che interviene sul polverone alzato dalle parole di Giorgetti e anche, in qualche modo, sulle polemiche in diretta tv di Salvini sullo sbarco dei migranti della Sea Watch: “Nel governo volano stracci, sono uniti solo dalle poltrone. A questo punto il presidente Conte non perda altro tempo: se non dovessero esserci più le condizioni per proseguire, essendo ormai giunti al capolinea, ne tragga le conseguenze e salga al Quirinale”.

Mattia Damiani

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