CASO CROCETTA, FARAONE: “VERGOGNOSO USO DEI DOSSIER”

“Sospendo il giudizio: su questa vicenda va fatta chiarezza e ogni decisione va condivisa all’interno del Pd. La mia opinione resta intatta rispetto all’uso vergognoso di dossier: elemento ormai classico di battaglia politica, soprattutto in Sicilia”. Lo ha detto Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione, renziano di fiducia e siciliano, in merito al caso Crocetta. Le intercettazioni che vedono protagonista Matteo Tutino, medico del governatore, sono state smentite dalla Procura di Palermo. A chi gli fa notare che Renzi non ha parlato dopo la smentita della Procura e che Raciti dice di non averlo mai sentito in queste ore, Faraone risponde: “Renzi non ha parlato nemmeno prima della smentita. Si è limitato a esprimere la sua solidarietà a Lucia Borsellino. Come è giusto che faccia un presidente del Consiglio”.

“Sono preoccupato – dice Faraone – la situazione in Sicilia è insostenibile: dossier, trame, affari sono strumento di lotta politica. Non ci si occupa dei problemi dei cittadini. Sono rispettoso dell’indagine della Procura, certo alcuni segnali sono inquietanti. Il dossieraggio è stato ‘metodo di governo’ in questi anni in Sicilia. Si finisce per diventarne vittima”. Ma la situazione, secondo Faraone, “è critica su più fronti. Una riforma delle Province inapplicata, l’emergenza rifiuti, una Regione che l’anno prossimo dovrà coprire un buco di 1 miliardo e 800 milioni. E si usano i fondi europei per lo sviluppo per stipendi e spese correnti. La Sicilia ha bisogno di infrastrutture sane, innovazione, occupazione duratura. Su questo deve pronunciarsi il Pd”.

La decisone dei figli di Paolo Borsellino di non partecipare al ricordo del padre è “un segnale molto forte”, sostiene il sottosegretario Faraone. “Giorni come il 23 maggio, strage di Capaci, o il 19 luglio sono fondamentali nella costruzione delle coscienze civiche dei siciliani, e non solo. Ma non possono rimanere rituali vuoti, né occasioni per antimafiosi di facciata”,