Agricoltori siciliani: guardiani fedeli della salute dell’ecosistema

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Foto di Sasun Bughdaryan su Unsplash

Nell’Antica Roma la Sicilia ha ricoperto l’importante ruolo di “granaio di Roma” e, tale appellativo, ha rappresentato una prerogativa fondamentale dell’isola dopo la conquista romana. In altre parole, l’isola, grazie alla sua grande presenza di grani in molteplici varietà, ha rappresentato per tutta la Res publica una fonte primaria di cibo di qualità. A tal proposito, è rimasto nella storia il celebre detto pronunciato da Catone il Censore secondo cui la Sicilia era “il granaio della repubblica, la nutrice al cui seno il popolo romano si è nutrito”.

Ai giorni nostri, nonostante i notevoli cambiamenti e la diminuzione della superficie coltivata a grano, la nostra isola continua a mantenere una forte vocazione in questo settore, con 57 tipologie di frumento, delle quali 27 iscritte nel Registro nazionale delle Varietà da conservazione. È inoltre bene sottolineare che, tra queste, sono presenti numerose varietà di grani antichi che sono oltre la metà di tutti quelli presenti nella penisola italiana, un tesoro della nostra terra dal valore inestimabile. Gli agricoltori siciliani, grazie alla loro opera quotidiana di cura della terra, sono i custodi più attenti delle nostre tradizioni e i guardiani fedeli della salute dell’ecosistema. Acli Terra, attraverso un pregnante lavoro di sostegno e sensibilizzazione, è al loro fianco per far sì che, mediante la valorizzazione delle peculiarità agricole della nostra isola, si possa preservare nella maniera migliore l’integrità della nostra Casa comune, senza se e senza ma.