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Berlusconi: “Patto con Salvini? Chi ha più voti indicherà il leader”

No, niente larghe intese. Lo ha detto e ribadito il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, dato in leggero ritardo sul segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, dai primissimi sondaggi pre-voto. A ogni modo, pur prendendo atto del piccolo deficit, il Cavaliere non si è scoraggiato, piazzando un colpo da campagna elettorale che, nelle previsioni, potrebbe portare un più che discreto numero di voti: il volto dell’ex premier, infatti, campeggerà sulle liste del proporzionale (le 28 delle circoscrizioni della Camera e nelle 20 del Senato) accanto al nome del candidato di centrodestra nei 231 collegi uninominali per Montecitorio. Una mossa a sorpresa che, di fatto, secondo Berlusconi consentirà agli azzurri di scavalcare idealmente lo scoglio dell’incandidabilità dovuto alla Legge Severino e fornire agli italiani un nome ritenuto di fiducia per loro dagli uffici marketing di FI (“Circa 2,5 milioni di voti vengono ancora spostati da quel cognome”). Del resto, allegare un nome allo slogan elettorale, pur se soggetto incandidabile, non è una prassi vietata dalla Legge a firma dell’ex ministro della Giustizia.

Berlusconi: “Salvini serio e ragionevole”

A ogni modo, pur chiudendo alle larghe intese già nel corso della sua visita a Casamicciola, Berlusconi conferma e chiarisce le modalità dell’accordo di coalizione con il Carroccio, spiegando però in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ che “chi avrà più voti indicherà al capo dello Stato il nome del premier per l’intera coalizione di centrodestra”. In sostanza, nonostante l’intesa sulla Legge elettorale, il leader di Forza Italia non aprirà a una coalizione governativa con il Pd (“Per storia e ideologia”, come aveva detto a Ischia) ma dissipa i dubbi sulla persona che l’elettore del centrodestra cercherà di eleggere al Governo: “Salvini è irruento all’esterno. E’ quello il suo stile e il suo modo di conquistare consensi, ma quando ci sediamo intorno a un tavolo è un interlocutore serio e ragionevole. Con lui siamo d’accordo sul fatto che la forza politica del centrodestra che prenderà più voti sarà quella che indicherà al capo dello Stato il nome del premier per l’intera coalizione”.

Pranzo col Ppe

Su chi dovrà indicare il nome, Berlusconi non ha dubbi: “Saremo noi. Stiamo valutando diverse figure ma naturalmente non ne nominerò nessuna, visto il polverone mediatico che si era sollevato quando in passato avevo citato qualche nome solo a titolo di esempio per indicare una tipologia di candidato”. Intanto, a distanza di 5 anni, l’ex premier tornerà a Bruxelles, dove incontrerà i vertici del Partito popolare europeo (Ppe): un pranzo che vedrà anche la partecipazione di Angela Merkel.

redazione

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