Airola insorge: “Con il sì il M5s si schianta”

Continua a tenere banco la questione Tav e, soprattutto, a creare qualche tensione di troppo nella maggioranza di governo. A riaccendere la polemica è stato il senatore grillino Alberto Airola, fra i più accesi oppositori del progetto per il quale ha ribadito all'AdnKronos che “non ci sono spazi di contrattazione. O il M5S dice no oppure sarò io a dire ciao al Movimento”. L'aut-aut arriva dopo che, nelle ultime ore, la Lega aveva tentato un nuovo approccio con i colleghi della maggioranza al fine di ottenere una mediazione e cercare un accordo per la realizzazione dell'alta velocità Torino-Lione, aspetto che non va giù al senatore pentastellato: “Non so quanto questa vicenda possa essere legata alle elezioni. Credo che il Carroccio su questo tema voglia fare campagna elettorale, in modo un po' becero a mio avviso”.

Attrito con Toninelli

Airola non ne fa solo una questione tecnica ma anche di credibilità per il Movimento che, spiega, in caso di accordo con la Lega “si schianterebbe definitivamente. Non sarebbe più 5 Stelle, perderebbe la fiducia del suo popolo, la sua identità”. Nelle scorse ore, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli aveva fatto sapere che in questi giorni il governo avrebbe trovato la risoluzione del nodo Tav, spiegando che “stiamo ragionando e stiamo trovando le sintesi giuste per fare il bene del Paese. Non vedo gamberi nel governo, gente che torna indietro”. Anche su questo punto Airola ha stigmatizzato l'atteggiamento nei confronti di un progetto che sulla cui avversione il Movimento 5 stelle ha sempre fatto una sua bandiera: “Toninelli è sicuramente in difficoltà perché la Lega insiste” ma “è giusto porre un punto fisso perché, come ho detto milioni di volte, il Tav è una cosa che abbiamo sempre osteggiato: non si fa e basta, spazi di manovra non ce ne sono”.

Nel frattempo, però, sul tema è intervenuto anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte che, per arrivare a una decisione definitiva sul progetto, vorrebbe esaminare nuovi dati e, di fatto, avere un'integrazione della costi-benefici negativa presentata dalla commissione guidata dal professor Marco Ponti. Il premier ha affermato di star “studiando il dossier”, comunque sicuro che nei prossimi giorni si arriverà a una soluzione.