Futuri odontotecnici sul banco di prova con la “protesi sociale”

Tante le persone che non hanno la disponibilità economica per poter avere una protesi dati i costi elevati. Grazie ad un progetto scolastico gli studenti hanno realizzato il sogno dei meno fortunati

protesi

Tante volte si parla dell’importanza di donare un sorriso alle persone meno fortunate. C’è chi lo fa dando sostegno psicologico, chi aiutando con aiuti materiali e chi invece lo fa riportando un vero sorriso sul volto di queste persone aiutandoli a riacqustare la libertà di poter mostrare i propri denti senza vergogna. É il caso degli alunni dell’’IIS Petrucci-Ferraris-Maresca di Catanzaro che grazie ai finanziamenti dell’Istituto sono riuscieti a create un manufatto protesico a costo zero, ove il manufatto protesico è di fatto escluso dalla erogabilità da parte del Sistema Sanitario Nazionale. In sostanza il progetto permette di garantire i lavori odontoiatrico-protesici a chi si trova in particolari condizioni di vulnerabilità sociale.

“Da ricordare a tal proposito che le patologie odontoiatriche nelle persone a basso reddito ed emarginate sono molto diffuse e sono causa di patologie acute e croniche. Una masticazione compromessa aggrava ulteriormente lo stato disnutrizionale e di conseguenza l’abbassamento delle difese immunitarie, aumentando di contro l’esposizione alle infezioni, anche banali. La perdita dei denti, poi, minando sensibilmente la funzione masticatoria, crea diversi problemi al nostro organismo anche in fase di digestione, perché il cibo non correttamente masticato che arriva nello stomaco rischia di sovraccaricarlo e non gli consente di svolgere al meglio le sue funzioni” racconta ad Interris.it la dirigente dell’Istituto Elisabetta Zaccone.

“Ad essere colpita in modo particolare dalle gravi conseguenze che si verificano a causa delle malocclusioni – continua la dirigente – è l’articolazione temporo-mandibolare (ATM), che è l’articolazione che svolge la funzione di unire il cranio alla mandibola”. “Il legame intercorrente tra muscoli, denti, ossa e sistema nervoso è dunque molto più stretto di ciò che si potrebbe sospettare – sottolinea la professoressa Zaccone -, perciò, anche per quel che riguarda il problema di mal di testa persistenti, è molto utile l’intervento del dentista, che dovrà tempestivamente procedere alla sostituzione dei denti mancanti.

Quando e come nasce il desiderio di legare l’attività di studio e laboratoriale ad un progetto solidale?
“Il progetto nasce su iniziativa dei docenti di esercitazioni pratiche di laboratorio e subito accolta dagli alunni e da me, con la volontà di realizzare all’interno dei nostri laboratori scolastici e nell’ambito del progetto PTCO (ex alternanza scuola lavoro) protesi dentali per pazienti meno abbienti”.

Come mai avete deciso di aiutare come primi i detenuti?
“Il primo protocollo di Intesa è stato firmato proprio all’interno del carcere, in quanto la Direttrice della Casa Circondariale, dott.ssa Angela Paravati, grazie alla sua sensibilità, ha ritenuto opportuno realizzare qualcosa per ridare un sorriso a quegli ospiti che altrimenti non avrebbero potuto permetterselo, per una salute senza barriere”.

Come hanno colto l’iniziativa gli studenti dell’istituto?
“Gli studenti hanno accolto l’iniziativa con tanto entusiasmo e senso di responsabilità , perché così avranno la possibilità di dare un contributo reale alla società”

E i detenuti?
“Riguardo ai detenuti non abbiamo notizie concrete in quanto non ci è permesso contattarli e i nostri ragazzi non entreranno in carcere, ma in base a quanto riferito dalla Direttrice aspettano con impazienza la realizzazione della propria protesi”.

C’è stato un momento che l’ha particolarmente emozionata?
“Quando abbiamo saputo che l’IIS Petrucci-Ferraris-Maresca di Catanzaro era stato inserito nella banca dati del Ministero della Salute dei fabbricanti di Dispositivi Medici su misura. Il comunicarlo ai ragazzi è stato veramente emozionante perché segnava l’avvio del nostro Progetto di Protesi Sociale”.

In questo periodo di sospensione delle attività scolastiche in presenza i ragazzi riusciranno a continuare le loro attività laboratoriale?
“Certamente, in quanto è vero che l’ultimo DPCM obbliga la didattica a distanza, ma prevede anche una percentuale di ore da svolgere in attività laboratoriali”.

Continuerà il progetto Ri-dare un sorriso?
“Si, stiamo predisponendo i vari incontri per la stipula di  Protocolli di intesa con i tanti Comuni e gli Odontoiatri che hanno aderito al Progetto, questi ultimi figure centrali, perché a loro appartiene l’esclusiva pertinenza di visita e valutazione dei bisogni Odontoiatrici del paziente”.

Ci sono già altri progetti per il futuro?
“Si punta sempre più in altro e si spera di far diventare l’Istituto un Polo d’eccellenza”.

N.B. Foto scattate in un periodo antecedente al Dpcm del 10 marzo 2020