Yemen, gli Usa frenano sull’appoggio all’Arabia Saudita

C’è una guerra di cui si parla poco, ma è devastante e orribile quanto le altre. E’ quella che l’Arabia Saudita sta combattendo nello Yemen. Un conflitto senza esclusione di colpi, che imbarazza persino gli Stati Uniti.

L’ultimo cruento episodio è stato il blitz di un aereo della Coalizione araba a guida saudita, che sabato ha sorvolato i cieli di Sanaa, in Yemen appunto. L’obiettivo era un salone per i ricevimenti dove si svolgeva un funerale alla presenza di diversi esponenti Houthi, i ribelli sciiti sostenuti dall’Iran che controllano la capitale yemenita. Il numero delle vittime è salito ora dopo ora. Centinaia di morti, la maggior parte civili e disarmati.

“Siamo molto turbati da una serie di attacchi ai civili”, ha detto Ned Price, portavoce della Sicurezza nazionale Usa. “Alla luce quelli e di ciò che è accaduto – ha aggiunto – abbiamo cominciato a rivedere il nostro già abbastanza ridotto sostegno alla Coalizione e lo renderemo compatibile con i principi, i valori e gli interessi degli Stati Uniti, tra cui vi è la fine immediata di questo conflitto. La cooperazione con l’Arabia saudita non è un assegno in bianco”.

Da sottolineare però che John Kerry, in visita a Riyad, aveva ribadito il 23 gennaio scorso che «nello Yemen, dove l’insurrezione Houthi minaccia l’Arabia Saudita, gli Usa sono a fianco degli amici sauditi». Un messaggio chiaro, che le parole di Price hanno però messo in discussione. E così Riad ha negato ogni responsabilità, e si è detta pronta ad aprire un’inchiesta con gli Usa sul “deplorevole e doloroso” attacco aereo, riferisce la Saudi Press Agency. “La coalizione – promette una nota citata dall’agenzia di stampa saudita (Spa) – avvierà immediatamente un’inchiesta su questo caso insieme con esperti americani che hanno partecipato ad altre indagini”.

Secondo l’agenzia yemenita Saba, controllata dagli Houthi – riporta l’Ansa – l’attacco è stato compiuto da un jet della Coalizione saudita su un salone per le cerimonie situato sulla Via Al Khamsin, dove venivano celebrate le esequie. L’aereo ha sganciato quattro ordigni in due riprese.

La guerra civile in Yemen, che ha provocato oltre 10.000 morti, tra i quali migliaia di civili, contrappone dal marzo del 2015 i ribelli Houthi, alleati con le truppe ancora fedeli al deposto presidente Ali Abdullah Saleh, al governo riconosciuto internazionalmente del presidente Abd Rabbo Mansur Hadi, vicino all’Arabia Saudita. La Coalizione a guida saudita è stata accusata diverse volte di avere provocato vittime civili con i suoi bombardamenti che hanno colpito anche diversi ospedali.

Un conflitto particolarmente complesso: spesso viene interpretato solo come una cosiddetta “guerra per procura” tra Iran e Arabia Saudita, due nemici nella regione del Golfo Persico, alla quale appartiene anche lo Yemen; due realtà teocratiche si segno opposto, una sciita l’altra sunnita. Da qui lo scontro infinito.