VIA ALLA PRIMA MISSIONE NAVALE EUROPEA CONTRO GLI SCAFISTI

Missione

Via libera alla prima fase della missione navale nel Mediterraneo, contro gli scafisti e i trafficanti di esseri umani che, disperati, tentano di arrivare in Europa. La missione EUNnavfor Med, il cui quartier generale sarà a Roma, vuole agire contro il traffico degli immigrati e, nella prima fase, consisterà nello scambio di informazioni e in una vigilanza rafforzata e il pattugliamento in alto mare per individuare i trafficanti.

Le prime navi, sottomarini, aerei e droni saranno dispiegati nel giro di una settimana. La portaerei italiana “Cavour” sarà la nave ammiraglia dell’operazione navale, che inizialmente avrà a disposizione cinque navi militari, due sottomarini, tre aerei da ricognizione, due droni e tre elicotteri. “In questa prima fase dell’operazione – spiega un alto funzionario della Difesa europea – la portaerei servirà da piattaforma di comando e le sue dimensioni consentiranno di accogliere un gran numero di migranti dopo il loro salvataggio”. In tutto, circa un migliaio di persone è già mobilitato per l’operazione, che in questa prima fase sarà soprattutto diintelligence e salvataggio delle persone ed opererà nelle acque internazionali. “Nelle prime settimane – continua la fonte – si tratterà soprattutto di formare tutte queste persone agli obiettivi della missione, con preparazione specifica sui diritti umani”.

L’operazione dovrebbe consentire, a un certo punto, di distruggere i barconi utilizzati dai trafficanti sulle coste libiche, e soprattutto le barche che vengono utilizzate per trascinare le “carrette del mare al largo”. In realtà, in assenza di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza che autorizzi l’uso della forza nelle acque territoriali libiche, in questa prima fase la missione sarà piuttosto limitata.

La missione navale sarà, dunque, operativa a partire dalla prima settimana di luglio ma bisognerà attendere il 20, quando i ministri degli Esteri torneranno a riunirsi in Consiglio, perché il comandante Enrico Credendino presenti ai Ventotto i primi elementi sull’avvio dell’operazione. In quella occasione, secondo quanto ha riferito un responsabile della Difesa europea, si potrà valutare una possibile evoluzione della missione, a quel punto”pienamente operativa” per quanto riguarda la prima fase di intelligence, e a prendere in considerazione il passaggio alla seconda fase più attiva. Ma per questo servirà il sostegno dell’Onu o almeno un accordo della Libia, che al momento è ancora lontana dall’unità.